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MotoGP 2020 Stiria, Viñales non ha seguito le indicazioni di Brembo

Prima del Gran Premio della Stiria, Brembo ha raccomandato ai team MotoGP di utilizzare un nuovo sistema frenante, ma Maverick Viñales non lo ha montato perché non ha trovato il giusto feeling. Questo potrebbe spiegare perché i suoi freni si sono finiti KO a metà gara
Troppo stress per i freni
L'incidente di Maverick Viñales è uno degli eventi che hanno segnato il Gran Premio della Stiria dello scorso weekend. I freni dello spagnolo sono “esplosi” – come lo stesso pilota ha riferito – lungo il rettilineo, dietro di lui, Alex Marquez dice di aver visto dei detriti volare dalla M1. All'avvicinarsi della curva 1, lo spagnolo si è ritrovato senza freni e ha dovuto buttarsi giù dalla moto, prima che colpisse le protezioni di sicurezza, prendendo fuoco.
Cos’è successo? Nessuna spiegazione è stata fornita domenica sera, ma ora si sta ricostruendo l’accaduto. Brembo ha contattato via e-mail i team di MotoGp cui fornisce i freni tra il Gran Premio d'Austria e quello della Stiria, per consigliare loro di utilizzare un nuovo sistema frenante introdotto nel 2020, che include in particolare pinze più grandi. Secondo alcune indiscrezioni, Brembo ha fatto capire ai team che, se non avessero seguito il suo consiglio, non sarebbe stata responsabile degli incidenti che si sarebbero potuti verificare durante la seconda gara. Maverick Viñales è l'unico dei quattro piloti Yamaha a non aver utilizzato questo nuovo impianto frenante. Il boss del team Monster Energy Yamaha MotoGP, Massimo Meregalli, giustifica però così questa decisione: “Maverick non ha utilizzato l'evoluzione perché non ha mai sofferto delle altissime temperature che hanno subito gli altri nel fine settimana. E anche perché, quando ha provato il nuovo sistema, non ha avuto le sensazioni che cercava. Quindi per questi motivi abbiamo utilizzato il sistema precedente. È probabile che non sia riuscito a raffreddare il sistema perché era dietro agli altri piloti, e dopo cinque giri ha iniziato a sentire qualcosa, ma ha cercato di gestire la situazione". Yamaha promette di far luce su quanto accaduto, "ma non sarà facile perché la moto non è in buone condizioni", avverte Massimo Meregalli, “ma da qui a Misano mi aspetto di ricevere maggiori informazioni dai nostri ingegneri giapponesi”. La faccenda si complica se si considera poi che anche Joan Mir, quarto al traguardo, ha utilizzato il sistema "standard" sulla sua Suzuki ma non ha riscontrato alcun problema. E qui torna utile l’analisi di Valentino Rossi, secondo cui vanno prese in considerazione le specificità della M1. Poiché la Yamaha è più lenta in linea retta rispetto ad altre moto, i piloti devono sfruttare maggiormente i freni per stare al passo con gli avversari. “È un circuito molto impegnativo per l'impianto frenante e tutti ne soffrono, tutte le moto hanno prese d'aria per raffreddarle. La Yamaha soffre ancora di più, perché dobbiamo forzare i freni per riprenderci quello che perdiamo in linea retta”, ha spiegato il Dottore.
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