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MotoGP 2017, intervista a Carlo Pernat: “La sorpresa del 2018 sarà Jack Miller”

MotoGP news – Abbiamo fatto una chiacchierata con il manager genovese sul 2017 appena concluso e sul 2018 che sta per arrivare. Carlo Pernat ha detto la sua su Ducati, Honda e Yamaha, ha espresso un suo dubbio su Marc Marquez e ha parlato anche di Franco Morbidelli e di Valentino Rossi…
Il 2017 si è concluso nel segno di Honda, con Marc Marquez che ha vinto il quarto titolo iridato battendo la coppia composta da Ducati e Andrea Dovizioso. Al termine dei due giorni di test in ottica 2018, a Valencia, Carlo Pernat ha raccontato alla nostra Serena Zunino come ha vissuto questo 2017, cosa si aspetta dal futuro e ha detto la sua anche sulla capacità di Marquez di gestire la moto in condizioni estreme 

Come descrive questo 2017?
Parlando di case motociclistiche, ci sono una notizia negativa e un positiva in questo. Quella negativa riguarda la Yamaha, che è caduta in una confusione totale, cosa che non ci si aspettava essendo sempre stata la moto di riferimento. I miglioramenti non hanno dato gli effetti sperati e il risultato è che Zarco con la moto dello scorso anno ha fatto un gran campionato. Questo lascia perplessi, sia per lo sviluppo, sia perché di mezzo c’è Valentino Rossi.

Da cosa deriva questa confusione?
Da tanti fattori, prima di tutto che all’inizio Vinales ha vinto dei Gran Premi, nonostante Valentino avesse messo all’erta che non era tutto a posto. Poi quando Vinales ha un po’ perso lo slancio e ha patito Marquez e il suo compagno di squadra, si è un po’ fermato tutto. Il primo sviluppo è andato benino, il secondo male. Io penso che le moto le facciano gli ingegneri, non i piloti, quindi la confusione secondo me è più ingegneristica e bisogna far veloce. Quest’anno gli do 3.

Qual è invece la cosa positiva?
Le prestazioni di Ducati. Alla casa di Borgo Panigale do 10. Ha fatto un salto di qualità sia dal punto di vista della moto sia con Andrea Dovizioso. Non so quale sia stato il più grande. Ritengo che l’ingaggio di Lorenzo, vedendo i risultati, sia stato un investimento tecnico, e lui si è occupato dello sviluppo dell’aerodinamica, mentre Andrea del motore. Dal Mugello è venuta fuori una gran moto che andava bene su tutti i circuiti. Dovi ha fatto un grande salto psicologico, ha battuto due volte Marquez come Marquez batte gli altri, e l’ha fatto anche con Valentino. È arrivato al massimo livello dopo tanti anni e il prossimo anno sarà ugualmente forte, se non di più. Nel 2018 però dovrebbe arrivare anche Lorenzo e sarà un problema gestire il team.

Parlando del Gran Premio di Valencia, Lorenzo ha sbagliato a non seguire le indicazioni del team?
Ritengo che a un cinque volte campione del mondo non si possa esporre mai la lavagna con quei messaggi. Non lo farà mai passare il suo compagno di squadra. Lui come del resto Marquez e Rossi: un pilota non perde la faccia in queste cose. Queste sono cose da fare privatamente, senza esporle. Se ne parla nei box, nessuno lo deve vedere e sapere.

Si può dire che la confusione di Yamaha dipenda anche dall’assenza di Lorenzo?
Molti lo dicono e i fatti stessi lo direbbero, ma bisogna essere dentro per dirlo. Io non penso sia proprio così, ma che ogni pilota dà il suo contributo. Probabilmente a livello di messa a punto Lorenzo valeva più di Vinales, avendo anche più esperienza. Si potrebbe anche ipotizzare che la mancanza di Lorenzo abbia determinato questa confusione.

Marquez ha vinto il suo quarto titolo mondiale con Honda...
Marquez è l’unico pilota al mondo che non cade anche quando è caduto, è pazzesco! Aldilà che lui è un fenomeno, penso che potrebbe superare il numero dei mondiali di Valentino Rossi. Aggiungo anche una cosa, ho l’impressione che ci sia qualcosa sulla moto, a livello tecnico, che riesca a tirarla su anche quando tutto sembra perduto, però se c’è lo sapremo tra qualche anno. Questo, ovviamente, è un mio pensiero, perché non si può andare contro la legge fisica. Marquez resta comunque un fenomeno e ha vinto un mondiale difficilissimo, ha patito parecchio questo Dovi.

Parlando di percentuali, quanto è merito di Honda e quanto di Marquez questo titolo mondiale?
Penso più di Marquez, 60% e 40%. Se non ci fosse Marquez, la Honda non avrebbe vinto negli ultimi anni, però devo dire che guardando i risultati Pedrosa ha vinto due gare e conquistato sette podi, non è andato malissimo. Che io sappia, Marquez non è contentissimo della moto, nel futuro credo che anche lui cambierà. La storia dice che un pilota non può vincere tanti mondiali con una stessa marca. Ci potrebbe essere un’ipotesi con KTM magari. In Honda la squadra si sta sempre più “spagnoleggiando”, al posto di Suppo credo che arriverà Albert Puig, faranno in modo di creargli un castello per non farlo andare via.

Dopo i due giorni di test a Valencia, che 2018 avremo?
La casa costruttrice più a posto sarà la Honda, che ha già lavorato con un prototipo 2018 e che sembra non sia malvagio. Yamaha è nella confusione, abbiamo visto che hanno girato con quattro moto diverse. Ducati lavora molto sull’aerodinamica e sul nuovo telaio, e continua a essere una moto di riferimento, per la prima volta. E poi aspettiamo le novità, Suzuki è nuovamente Open, ha nuovi motori ma sono stati provati solo un giorno, KTM è un’azienda seria che lavora molto bene e vuole raggiungere l’obiettivo prefissato, Aprilia ha invece bisogno di budget. Ha fatto un bel salto ma ci vogliono soldi per farne un altro.

Zarco sarà un possibile sostituto di Rossi in futuro?
Lui è un pilota molto sottovalutato, anche da me. Lo stesso Poncharal l’ha preso per disperazione perché non c’era nessuno, pur essendo francese. Ha dimostrato di essere un gran pilota, con la moto dello scorso anno ha fatto davvero un gran campionato. Non è più giovanissimo, è una scelta difficile per Yamaha nel team ufficiale, potrebbe avere la terza moto ufficiale come ha fatto Ducati con Petrucci in Pramac.

Morbidelli lo potremo vedere come possibile erede di Rossi?
È un po’ presto, è appena arrivato. Chi viene dalla Moto2 è sempre un punto interrogativo, l’impatto in MotoGP è  difficile. La sorpresa del 2018 secondo me sarà Miller con la Ducati di Pramac, può fare bene.

Come vede il futuro di Valentino Rossi?
Che io sappia ha già un pre-contratto di un anno per il 2019, sotto pressione di Dorna e Yamaha ha accettato. Credo che da Yamaha non andrà mai via, anche perché in futuro avrà il suo team in MotoGP e secondo me avrà una Yamaha. Correrà finché ne avrà voglia e sia Yamaha sia Dorna glielo permetteranno. È intelligente, il giorno in cui si renderà conto che non è più competitivo, non ci sta a perdere e a fare brutta figura.
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