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Meglio vederci bene: i piloti MotoGP stanno 3 minuti senza battere ciglio!

La ricerca di un'azienda farmaceutica ha coinvolto il team LCR di Lucio Cecchinello: dai dati raccolti si evince che i professionisti della velocità rimangono con gli occhi spalancati anche per 180 secondi. Nello stesso intervallo di tempo una persona "normale" sbatte le palpebre 60 volte
Sifi è un'industria farmaceutica che, insieme al team LCR di Lucio Cecchinello e ai suoi piloti (Cal Crutchlow e Taakaki Nakagami), ha condotto una ricerca in MotoGP negli ultimi cinque anni, per capire come reagiscono gli occhi dei piloti alle sollecitazioni della pista e allo stress delle competizioni. I risultati sono sbalorditivi nei numeri: un pilota di MotoGP rimane con gli occhi spalancati per quasi tre minuti, senza battere ciglio, contro una media di 15-20 battiti al minuto di una persona normale.

Che soggetti!
A metterla sul ridere verrebbe da dire che Cal Crutchlow è ben noto per il suo sguardo fisso e i suoi occhi sono tendenzialmente sempre spalancati, ma andando al di là delle battute sul simpatico pilota inglese, lo studio è davvero interessante.
Le persone “normali”, nella vita quotidiana battono le palpebre circa 20 volte al minuto per un tempo medio di circa quattro decimi di secondo. Al giorno, invece, la cifra si aggira intorno ai 10 mila tocchi: un numero necessario per lubrificare i bulbi oculari, ma anche un modo che può influenzare la comunicazione a livello non verbale, ovvero gestuale nel faccia a faccia. Si tratta di valori medi, che ovviamente possono cambiare in condizioni di stress, di particolare attenzione o di coinvolgimento (pensiamo per esempio ai giocatori di videogame, la cui lacrimazione scende di parecchio).
Per quanto riguarda i piloti di MotoGP, questi valori scendono a una volta ogni tre minuti, equivalenti a due giri di pista su un circuito di lunghezza media.

Le ricerche
Inizialmente sono stati raccolti dati sulla lacrimazione, per poi espandere la ricerca a uno spettro più ampio dell’occhio, con informazioni sulla retina e la pressione oculare. Lo scopo dello studio è quello di sviluppare specifiche soluzioni comportamentali e, nel futuro prossimo, di potere testare prodotti capaci per migliorare le performance visive di tutti coloro che, come lavoro o svago, possono essere sottoposti a stress ed elevate sollecitazioni oculari. La reazione così lenta nello sbattere delle ciglia per i piloti, conclude il report di Sifi, è dovuta come si poteva immaginare alle condizioni estreme di stress portato dalle gare del motomondiale, dove i professionisti sono sottoposti a un grande dispendio fisico e visivo tanto nelle prove quanto in gara: la velocità con cui si muovono nello spazio, la quantità di avvenimenti che si succedono in un tempo molto compresso e l'adrenalina della competizione sono tutti elementi che contribuiscono a tenere gli occhi bene aperti. 
Chissà se almeno Cal, da quest'anno passato al ruolo di collaudatore in Yamaha, potrà allentare un minimo la tensione e recuperare qualche battito di ciglia! 
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