Salta al contenuto principale

Lucchinelli tra passato e presente: "Con la 500 i test li facevamo sulla nostra pelle" - VIDEO

Il campione del mondo 1981 confronta le vecchie due tempi con le MotoGP: "Ai nostri tempi i pezzi nuovi li provavamo direttamente in pista. Si facevano esperimenti, altro che ingegneri". Marco promuove la nuova stella Joan Mir: "È stato bravo e costante, ma gli altri piloti gli hanno dato una bella mano"
Marco Lucchinelli, come Franco Uncini, ha ricevuto questa settimana la sua GSX-R in versione Legend Edition, una replica della moto che nel 1981 lo ha portato al titolo mondiale della classe 500. La consegna è avvenuta a Robassomero, in Suzuki Italia, nel corso di una piacevole chiacchierata con la stampa.

Passato e presente
Il fatto di avere portato una livrea “vintage” su una moto di oggi ha stimolato il confronto tra due epoche diverse del motomondiale, e Cavallo Pazzo è riuscito a trasmettere bene alla platea l'abisso che separa le vecchie due tempi dalle moderne MotoGP: “Un mio meccanico diceva che la moto deve bere, fumare e muovere il c..o, c'è tutta l'essenza del due tempi. Oggi vedi i piloti del motomondiale che guidano sul bagnato come sull'asciutto, che passano in rettilineo ad Assen a gas spalancato, noi eravamo sempre impegnati a parzializzare. Erano moto molto meno potenti di oggi, ma leggere e nervose”. Quali sono state le innovazioni più importanti? “Le gomme slick ci hanno fatto fare un grosso salto in avanti, più dei freni in carbonio, che all'inizio...non frenavano, rallentavano e basta. Poi capirono che non bisognava mettere prese più grandi per il raffreddamento, ma chiuderle proprio del tutto! Erano prove che facevamo sulla nostra pelle, non c'erano gli ingegneri a simulare il rendimento delle parti”.

Gli anni migliori
Lucchinelli ricorda anni vincenti, che la vecchia-nuova livrea della GSX-R gli riportano alla memoria: “Già nel 1980 avrei potuto vincere il mondiale, dopo qualche buona stagione da privato. Ma per un paio di episodi fortunati non ci riuscii. Però nel 1981 dentro di me sapevo che quel titolo poteva essere mio, e lo conquistai con merito. Nel 1982 invece lo vinse Franco, fu bravo. A me stava antipatico perché era tutto perfettino, la prima volta che si presentò aveva una tuta bianca immacolata che sembrava uscita dalla lavatrice. Avrei preferito che lo vincesse uno straniero...”.

La MotoGP di oggi
Marco ci dice la sua anche sul motomondiale che sta iniziando in questi giorni con i test in Qatar: “Mir l'anno scorso è stato bravo a non commettere errori, già dopo due gare avevo capito che alla fine poteva essere lui quello che lo avrebbe vinto. Ma bisogna anche dire che gli altri un po' gli hanno regalato il mondiale, facevano gara a chi sbagliava di più, sembrava che avessero paura a vincerlo”. Quest'anno bisognerà fare di nuovo i conti con Marquez: “Non lo so come si presenterà al via del campionato. Ci vorrà un po' per rivederlo sui suoi livelli. Per lo stile di guida che ha non sarà semplice: li guida la moto sempre con quelle scivolate, sempre al limite. Devi stare bene, al cento per cento per guidare una MotoGP così”.
Leggi altro su:
Aggiungi un commento