Lin Jarvis su Rossi: "Avrebbe potuto vincere il mondiale 2015 ma..."
Il managing director del reparto corse Yamaha è convinto che se Marquez non fosse stato chiamato in causa il titolo non sarebbe andato a Lorenzo. Jarvis ha parlato anche del ritorno di vale nel 2013: "Sono andato a Tavullia per incontrarlo, non fu facile riportarlo nel nostro box"
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Il managing director di Yamaha Motor Racing, Lin Jarvis, ha rilasciato una intervista a Bike Magazine nella quale ha ripercorso la storia di Valentino Rossi e Yamaha, toccando le tappe più importanti della carriera del Dottore, con uno sguardo da “dietro le quinte”. È stato in particolare sviscerato il rapporto tra Valentino e Jorge Lorenzo, andando ben più lontano del fatidico 2015.
Una storia infinita
Il finale di stagione di 6 anni fa rimane comunque al centro della narrazione: “Continuo a credere che se Valentino non avesse chiamato in causa Marquez dopo la gara di Phillip Island, probabilmente avrebbe vinto il titolo. Jorge si è ritrovato coinvolto e tutto è diventato molto corrosivo. La MotoGP ha iniziato ad essere come il calcio, con i tifosi di parte che insultavano i piloti. Questo ha cambiato per sempre la MotoGP, lo sport che amiamo è stato avvelenato”.
L'inizio di tutto
Rossi corre con Yamaha dal 2004, e ha dovuto affrontare grandi avversari sia su altre moto che con la M1. Proprio Jorge Lorenzo è stato uno dei suoi più acerrimi rivali, fin dall'arrivo in squadra, ma "nel 2008 e nel 2009 ha vinto alcune delle sue gare più epiche, battendo Casey Stoner a Laguna Seca e Jorge Lorenzo in Catalunya, ha vinto entrambi i campionati. Sono stati momenti fantastici insieme". Fino alla prima rottura, che si è consumata nel 2010. “Venne a dirci che avremmo dovuto scegliere: o lui o Lorenzo e questo per noi era inaccettabile. I rapporti hanno cominciato a rompersi e non è stato più come prima, tanto che a fine stagione ci siamo salutati”.
Il ritorno
Due anni più tardi sono state poste le basi di un clamoroso ritorno, con lo stesso Lin Jarvis che è andato a casa di Rossi per discutere i dettagli dell'operazione: “Lorenzo aveva vinto il titolo con noi nel 2010 e nel 2012, quindi è stato molto, molto delicato e difficile cercare di riportare il suo acerrimo nemico nella squadra – ha spiegato Jarvis-. Alcuni in Yamaha non volevano riportarlo indietro, ma ho potuto vedere i benefici per il marchio. Sono andato a incontrare Valentino nella sua casa di Tavullia e ho discusso degli incontri con tensione e trepidazione. È stato un momento molto speciale dopo che la nostra relazione si era deteriorata così gravemente. È tornato con un atteggiamento diverso, più modesto e riconoscente”.
Una storia infinita
Il finale di stagione di 6 anni fa rimane comunque al centro della narrazione: “Continuo a credere che se Valentino non avesse chiamato in causa Marquez dopo la gara di Phillip Island, probabilmente avrebbe vinto il titolo. Jorge si è ritrovato coinvolto e tutto è diventato molto corrosivo. La MotoGP ha iniziato ad essere come il calcio, con i tifosi di parte che insultavano i piloti. Questo ha cambiato per sempre la MotoGP, lo sport che amiamo è stato avvelenato”.
L'inizio di tutto
Rossi corre con Yamaha dal 2004, e ha dovuto affrontare grandi avversari sia su altre moto che con la M1. Proprio Jorge Lorenzo è stato uno dei suoi più acerrimi rivali, fin dall'arrivo in squadra, ma "nel 2008 e nel 2009 ha vinto alcune delle sue gare più epiche, battendo Casey Stoner a Laguna Seca e Jorge Lorenzo in Catalunya, ha vinto entrambi i campionati. Sono stati momenti fantastici insieme". Fino alla prima rottura, che si è consumata nel 2010. “Venne a dirci che avremmo dovuto scegliere: o lui o Lorenzo e questo per noi era inaccettabile. I rapporti hanno cominciato a rompersi e non è stato più come prima, tanto che a fine stagione ci siamo salutati”.
Il ritorno
Due anni più tardi sono state poste le basi di un clamoroso ritorno, con lo stesso Lin Jarvis che è andato a casa di Rossi per discutere i dettagli dell'operazione: “Lorenzo aveva vinto il titolo con noi nel 2010 e nel 2012, quindi è stato molto, molto delicato e difficile cercare di riportare il suo acerrimo nemico nella squadra – ha spiegato Jarvis-. Alcuni in Yamaha non volevano riportarlo indietro, ma ho potuto vedere i benefici per il marchio. Sono andato a incontrare Valentino nella sua casa di Tavullia e ho discusso degli incontri con tensione e trepidazione. È stato un momento molto speciale dopo che la nostra relazione si era deteriorata così gravemente. È tornato con un atteggiamento diverso, più modesto e riconoscente”.
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