Il rientro di Marquez va per le lunghe, Bradl è pronto: "Sono allenato e porto avanti lo sviluppo"
Il regolamento permette al sostituto di Marc di provare liberamente: da dicembre a oggi il tedesco è già sceso in pista per sette giorni, e punta a farsi trovare al top per la doppia gara del Qatar: "Marquez vuole tornare solo quando sarà al cento per cento"
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MotoGP
All'incertezza per l'evolversi della pandemia, in casa Honda si somma la mancanza di punti fermi per quanto riguarda l'infortunio di Marc Marquez. A quanto è dato sapere, non c'è ancora una tabella di avvicinamento al rientro in gara con date precise per il campionissimo di Cervera, e così Stefan Bradl è passato dal ruolo di collaudatore a quello di sostituto del 93.
Un giorno alla volta
Il tedesco non ha avuto vita facile nel 2020: è riuscito a correre 11 gare su 14 e solo due volte è entrato in top ten. La seconda parte della stagione però è andata in crescendo, e il settimo posto di Portimao è stato ritenuto da Alberto Puig un risultato sufficiente a garantire un posto in squadra al figlio di Helmut, che i più ricorderanno come rivale di Luca Cadalora in 250 a inizio anni '90. “Fino ad adesso HRC non mi ha dato alcuna informazione sullo stato di salute di Marc – ha spiegato Stefan ai microfoni della testata tedesca Speedweek- sono abbastanza sicuro che farò i test in Qatar e così via, fino a quando Marquez non tornerà”.
Il più pronto di tutti
Honda ha quindi scartato l'ipotesi Dovizioso e procede un passo alla volta con Bradl. Il pilota tedesco nel frattempo ha già messo da parte sette giorni di test tra dicembre e gennaio, tutti a Jerez de la Frontera. Il capo meccanico di Marc, Santi Hernandez, è stato integrato stabilmente nel suo team e Honda ha già iniziato a provare la RC213V in versione 2021. Insomma, se Bradl ha dovuto salire su un treno in corsa nel 2020, quest'anno è partito in anticipo: “Marc ha comunicato che vuole essere al cento per cento per il suo rientro, quindi immagino che non potrà gareggiare nei due gp del Qatar (schedulati il 28 marzo e il 4 aprile, ndr). Continuo ad allenarmi dallo scorso 22 novembre e ho un buon livello di forma, allo stesso tempo lavoro sulla moto per portarla a un buon livello per l'inizio del campionato”.
Un'occasione d'oro
Bradl è inquadrato come sostituto di Marquez, e per via di un regolamento che forse sconta una zona grigia in quell'area, ha libertà di provare. Si tratta di una situazione di gran lunga migliore rispetto a quella dei propri colleghi, costretti ai box fino ai test del Qatar. Il tedesco ha di fronte a sé probabilmente la migliore occasione della propria carriera: nel 2011 conquistò il titolo della Moto2 grazie proprio all'infortunio di Marquez a Sepang, nei tre anni successivi però non riuscì a ben impressionare in MotoGP con la Honda di Lucio Cecchinello. Bradl conquistò appena un podio in tre stagioni, e da lì la sua carriera prese una china discendente. Ora il nuovo stop di Marc lo mette davanti alla possibilità di un clamoroso riscatto in seno al team ufficiale: se Marquez dovesse saltare almeno quattro o cinque gare, per Stefan ci sarebbe in palio una bella fetta di credibilità da giocarsi al meglio.
Un giorno alla volta
Il tedesco non ha avuto vita facile nel 2020: è riuscito a correre 11 gare su 14 e solo due volte è entrato in top ten. La seconda parte della stagione però è andata in crescendo, e il settimo posto di Portimao è stato ritenuto da Alberto Puig un risultato sufficiente a garantire un posto in squadra al figlio di Helmut, che i più ricorderanno come rivale di Luca Cadalora in 250 a inizio anni '90. “Fino ad adesso HRC non mi ha dato alcuna informazione sullo stato di salute di Marc – ha spiegato Stefan ai microfoni della testata tedesca Speedweek- sono abbastanza sicuro che farò i test in Qatar e così via, fino a quando Marquez non tornerà”.
Il più pronto di tutti
Honda ha quindi scartato l'ipotesi Dovizioso e procede un passo alla volta con Bradl. Il pilota tedesco nel frattempo ha già messo da parte sette giorni di test tra dicembre e gennaio, tutti a Jerez de la Frontera. Il capo meccanico di Marc, Santi Hernandez, è stato integrato stabilmente nel suo team e Honda ha già iniziato a provare la RC213V in versione 2021. Insomma, se Bradl ha dovuto salire su un treno in corsa nel 2020, quest'anno è partito in anticipo: “Marc ha comunicato che vuole essere al cento per cento per il suo rientro, quindi immagino che non potrà gareggiare nei due gp del Qatar (schedulati il 28 marzo e il 4 aprile, ndr). Continuo ad allenarmi dallo scorso 22 novembre e ho un buon livello di forma, allo stesso tempo lavoro sulla moto per portarla a un buon livello per l'inizio del campionato”.
Un'occasione d'oro
Bradl è inquadrato come sostituto di Marquez, e per via di un regolamento che forse sconta una zona grigia in quell'area, ha libertà di provare. Si tratta di una situazione di gran lunga migliore rispetto a quella dei propri colleghi, costretti ai box fino ai test del Qatar. Il tedesco ha di fronte a sé probabilmente la migliore occasione della propria carriera: nel 2011 conquistò il titolo della Moto2 grazie proprio all'infortunio di Marquez a Sepang, nei tre anni successivi però non riuscì a ben impressionare in MotoGP con la Honda di Lucio Cecchinello. Bradl conquistò appena un podio in tre stagioni, e da lì la sua carriera prese una china discendente. Ora il nuovo stop di Marc lo mette davanti alla possibilità di un clamoroso riscatto in seno al team ufficiale: se Marquez dovesse saltare almeno quattro o cinque gare, per Stefan ci sarebbe in palio una bella fetta di credibilità da giocarsi al meglio.
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