8 Ore di Suzuka 2020, definitivamente cancellata
Dopo esser stata posticipata al 1° novembre, causa pandemia del Coronavirus, la gara prestigiosa di Endurance quest’anno non verrà disputata. Il motivo è sempre di natura sanitaria, con il Giappone che non apre le frontiere neppure per viaggi d’affari, ed è la prima volta dal 1978 che la gara non si disputerà
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Sport
Una prima volta
Alla fine la pandemia del Coronavirus ha portato alla cancellazione della 8 Ore di Suzuka la celebre corsa di Endurance che si sarebbe dovuta tenere in Giappone. La data originaria era il 19 luglio, poi è stata posticipata al 1° novembre e infine è arrivata la notizia che quest’anno, per la prima volta dal 1978, anno di nascita della competizione, l’evento non si terrà.
Il motivo è ovviamente sanitario e il governo del paese del Sol Levante ha deciso di non aprire le porte agli arrivi internazionali, quindi squadre, piloti e addetti ai lavori non potranno raggiungere il circuito di Suzuka dove era attesa la 43esima edizione della prestigiosa corsa. L'emergenza Covid-19 resta una fonte di preoccupazione in Giappone e il governo ha deciso di non revocare il divieto di ingresso agli stranieri, anche per viaggi di affari. Senza la possibilità di avere i piloti internazionali, la gara avrebbe avuto un significato solamente nazionale e non il classico valore di corsa che chiude la stagione del campionato di durata.
La Federazione Motociclistica Internazionale, in accordo con Eurosport Events, promoter del campionato del mondo Endurance, si è così trovata costretta ad annullare l’evento. François Ribeiro, responsabile di Eurosport Events, ha commentato: “Abbiamo lavorato duramente con Mobilityland per riprogrammare la gara da luglio a novembre, per la prima volta dal 1978. Poi ci siamo adoperati per organizzare l’ingresso in Giappone per team internazionali e piloti con un visto d’affari speciale. Le nostre speranze sono svanite con le restrizioni all’immigrazione per gli stranieri. La 8 Ore di Suzuka, la gara di endurance più prestigiosa al mondo negli ultimi 40 anni, non sarebbe stata la stessa cosa senza i migliori piloti internazionali".
Alla fine la pandemia del Coronavirus ha portato alla cancellazione della 8 Ore di Suzuka la celebre corsa di Endurance che si sarebbe dovuta tenere in Giappone. La data originaria era il 19 luglio, poi è stata posticipata al 1° novembre e infine è arrivata la notizia che quest’anno, per la prima volta dal 1978, anno di nascita della competizione, l’evento non si terrà.
Il motivo è ovviamente sanitario e il governo del paese del Sol Levante ha deciso di non aprire le porte agli arrivi internazionali, quindi squadre, piloti e addetti ai lavori non potranno raggiungere il circuito di Suzuka dove era attesa la 43esima edizione della prestigiosa corsa. L'emergenza Covid-19 resta una fonte di preoccupazione in Giappone e il governo ha deciso di non revocare il divieto di ingresso agli stranieri, anche per viaggi di affari. Senza la possibilità di avere i piloti internazionali, la gara avrebbe avuto un significato solamente nazionale e non il classico valore di corsa che chiude la stagione del campionato di durata.
La Federazione Motociclistica Internazionale, in accordo con Eurosport Events, promoter del campionato del mondo Endurance, si è così trovata costretta ad annullare l’evento. François Ribeiro, responsabile di Eurosport Events, ha commentato: “Abbiamo lavorato duramente con Mobilityland per riprogrammare la gara da luglio a novembre, per la prima volta dal 1978. Poi ci siamo adoperati per organizzare l’ingresso in Giappone per team internazionali e piloti con un visto d’affari speciale. Le nostre speranze sono svanite con le restrizioni all’immigrazione per gli stranieri. La 8 Ore di Suzuka, la gara di endurance più prestigiosa al mondo negli ultimi 40 anni, non sarebbe stata la stessa cosa senza i migliori piloti internazionali".
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