Continental "pioniere" nell’approvvigionamento responsabile di gomma naturale
Quella della gomma naturale è una filiera tutt’altro che trasparente e, anche per questo motivo, ben lontana dal potersi dire “sostenibile”. Insieme a numerosi partner, Continental si è messa al lavoro per migliorare la tracciabilità della materia prima, ma anche per trovare un’alternativa meno impattante dal punto di vista ambientale
Pneumatici
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Una filiera "controllata"
Moderne soluzioni e tecnologiche digitali, coinvolgimento delle comunità locali nella coltivazione della gomma e stretta collaborazione con partner “forti”. Questi gli strumenti sui cui Continental ha scelto di puntare in un’ottica di sostenibilità e, sopratutto, trasparenza dell’intera catena di approvvigionamento della gomma naturale. Pur ammettendo che, almeno ad oggi, una tracciabilità completa e continua della gomma naturale è tecnicamente impossibile a causa della grande complessità della filiera, Continental s’è detta al lavoro “a pieno ritmo” su di un progetto che renda la struttura e la gestione delle catene di fornitura sostenibile e, quindi, responsabile.
“Ci assumiamo la piena responsabilità delle nostre catene di approvvigionamento. Solo quando la gomma naturale è prodotta in modo responsabile, la consideriamo un materiale sostenibile", ha detto Claus Petschick, Head of Sustainability di Continental Tires. L’ambizione di Continental è produrre pneumatici con gomma naturale proveniente da fonti responsabili a partire dal 2030. Per raggiungere l’obiettivo, già dal 2017, Continental sta elaborando, in collaborazione con Michelin e lo sviluppatore di software SMAG, una soluzione tecnologica per la mappatura delle pratiche di sostenibilità nella catena di approvvigionamento della gomma naturale: i due produttori hanno creato una joint venture dal nome Rubberway che punta a identificare tempestivamente i potenziali rischi nella catena di fornitura mediante un’applicazione che raccoglie i dati e valuta le potenziali criticità riguardanti l’ambiente e i diritti sociali e umani. Ma c’è dell’altro: nell'ambito di una partnership con l'agenzia tedesca di cooperazione allo sviluppo Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (GIZ), Continental è impegnata anche in Indonesia (il secondo produttore al mondo di gomma naturale), dove l’azienda è al lavoro per “educare” i piccoli agricoltori locali all’utilizzo di pratiche di coltivazione sostenibili che permettono di produrre gomma naturale di qualità superiore.
Alternative?
Ciò detto, bisogna anche guardare ad alternative più sostenibile poichè, come ammesso dalla stessa Continental, la gomma - materia prima utilizzata in oltre 50.000 prodotti e per il 73% dall’industria degli pneumatici - rimane un prodotto tutt’altro che sostenibile. Per questo motivo, insieme ai suoi partner, il Gruppo sta ricercando da anni materiali innovativi e sostenibili, come la gomma naturale ricavata dal dente di leone. L'obiettivo principale del progetto Taraxagum di Continental è di cessare di importare gomma naturale esclusivamente dai tropici e di iniziare a produrla più vicino possibile agli impianti di produzione di pneumatici, così da combattere la deforestazione e ridurre le emissioni di CO2 legate al trasporto.
“Ci assumiamo la piena responsabilità delle nostre catene di approvvigionamento. Solo quando la gomma naturale è prodotta in modo responsabile, la consideriamo un materiale sostenibile", ha detto Claus Petschick, Head of Sustainability di Continental Tires. L’ambizione di Continental è produrre pneumatici con gomma naturale proveniente da fonti responsabili a partire dal 2030. Per raggiungere l’obiettivo, già dal 2017, Continental sta elaborando, in collaborazione con Michelin e lo sviluppatore di software SMAG, una soluzione tecnologica per la mappatura delle pratiche di sostenibilità nella catena di approvvigionamento della gomma naturale: i due produttori hanno creato una joint venture dal nome Rubberway che punta a identificare tempestivamente i potenziali rischi nella catena di fornitura mediante un’applicazione che raccoglie i dati e valuta le potenziali criticità riguardanti l’ambiente e i diritti sociali e umani. Ma c’è dell’altro: nell'ambito di una partnership con l'agenzia tedesca di cooperazione allo sviluppo Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (GIZ), Continental è impegnata anche in Indonesia (il secondo produttore al mondo di gomma naturale), dove l’azienda è al lavoro per “educare” i piccoli agricoltori locali all’utilizzo di pratiche di coltivazione sostenibili che permettono di produrre gomma naturale di qualità superiore.
Alternative?
Ciò detto, bisogna anche guardare ad alternative più sostenibile poichè, come ammesso dalla stessa Continental, la gomma - materia prima utilizzata in oltre 50.000 prodotti e per il 73% dall’industria degli pneumatici - rimane un prodotto tutt’altro che sostenibile. Per questo motivo, insieme ai suoi partner, il Gruppo sta ricercando da anni materiali innovativi e sostenibili, come la gomma naturale ricavata dal dente di leone. L'obiettivo principale del progetto Taraxagum di Continental è di cessare di importare gomma naturale esclusivamente dai tropici e di iniziare a produrla più vicino possibile agli impianti di produzione di pneumatici, così da combattere la deforestazione e ridurre le emissioni di CO2 legate al trasporto.
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