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Jonathan Rea, la luce in fondo al tunnel

Il sei volte iridato ha fatto un passo avanti perché finalmente è apparso all’altezza della situazione, miglior tempo nella Superpole e poi sesto posto in Gara 1 e quinto nella Superpole Race. Decisamente meglio rispetto ai primi due round

Nel round Olanda Superbike Jonathan Rea ha finalmente visto la luce, dopo il disastro delle prime gare. Il passaggio dalla Kawasaki che aveva guidato per molti anni alla Yamaha R1 del Team Pata si è rivelato più difficile del previsto. Ad Assen però il sei volte iridato ha fatto un passo avanti, non solo per il sesto posto conquistato in Gara 1 e il quinto nella Superpole Race ma perché è apparso più all’altezza della situazione. In Superpole ha sorpreso tutti staccando il miglior tempo e guadagnandosi la partenza dalla prima casella dello schieramento, anche se nell’arco del weekend ha raccolto meno di quanto abbia seminato.

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Ci sono degli aspetti positivi

“È stato il mio miglior fine settimana con la Yamaha fino ad oggi, quindi dobbiamo prendere gli aspetti positivi! – concorda – Lentamente ma inesorabilmente sto capendo la moto e come sfruttarne i punti di forza. Non l’avevo mai guidata sul bagnato, quindi la sessione della Superpole è stata buona e il risultato è stato fantastico!”.

Alla fine però il bilancio è di un sesto posto, un quinto e una caduta. Il Nordirlandese era abituato meglio…

“Per tutto il fine settimana non ci sono state le condizioni ideali per preparare un piano di gara. Non abbiamo capito fin dall’inizio la scelta delle gomme perché non avevamo fatto molti giri sull’asciutto, quindi con esperienza e istinto abbiamo preso le nostre decisioni. In Gara 2 avrei dovuto usare la gomma posteriore SCX ma temevo il degrado dovuto al freddo. Sarebbe stato un azzardo non avendola provata per tutto il fine settimana, ma con la SC0 più dura avevo poca aderenza nella prima parte di accelerazione in uscita di curva. Sentivo di essere "lì", ma sono finito fuori dal gruppo di testa e ho perso la scia di Iannone. Alla fine Alex Lowes ha provato a sorpassarmi ma mi è caduto davanti e sono finito gambe all’aria con lui. Frustrante, perché non hai bisogno di essere preso a calci quando sei a terra”.

Eppure…

”Ora ci sono davvero dei segnali positivi. Ci aspettano un paio di test in arrivo e prima della prossima gara abbiamo molto tempo per progredire, sia io, sia la squadra e anche la Yamaha. È chiaro che dobbiamo fare un passo avanti, ma è incoraggiante che Locatelli e Gardner abbiano disputato ottime gare”.

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