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Ducati debutta nell’off-road: ecco tutto quello che c'è da sapere

Ducati ha presentato l’ambizioso progetto per l’off-road ecco le prime dichiarazioni  del general manager Ducati Corse Off-Road Paolo Ciabatti e del collaudatore "da sogno" Tony Cairoli

Una Ducati tassellata
C’era e c’è tutt’oggi ancora tanta curiosità intorno al nuovo progetto di Ducati nell’off-road che è stato presentato a Madonna di Campiglio, insieme  ai team MotoGP e SBK 2024. Accanto alle Desmosedici GP24 e alle Panigale V4 R sono apparse le due nuove moto da cross, le Desmo 450 MX. A capo del progetto che Paolo Ciabatti, che da direttore sportivo in MotoGP è passato a general manager Ducati Corse Off-Road e ha raccontato: “Arrivo dopo 11 stagioni in MotoGP dove mi sono divertito. Arriva un punto nella tua vita dove o ti ritiri o accetti una nuova sfida. Ci sono grandi ambizioni e far parte di questo mi dà motivazioni in vista dei prossimi anni. Da giovane ero un ragazzo a cui piaceva il motocross e che l’ultima sfida nella mia carriera sia proprio in questa disciplina, si chiude un cerchio”.

La Desmo450 MX è stata presentata in veste racing con la livrea che verrà portata in gara quest’anno, nel Campionato Italiano Motocross Pro – Prestige MX1, dal Ducati Corse R&D – Factory MX Team gestito da Corrado e Marco Maddii. L’obiettivo di questa prima stagione di gare è principalmente quello di acquisire dati ed informazioni in gara per contribuire allo sviluppo della Desmo450 MX che verrà messa in produzione nella seconda metà del 2025. Pensando in grande, si pensa alla Dakar? Ciabatti ammette: “Mai dire mai. Di certo non in un futuro vicino”.

"Siamo partiti da un foglio bianco"
A presentare il progetto c’era anche l’ingegnere Davide Perni, che ha ammesso: “La collaborazione tra Ducati Corse e Ducati Production è molto vicina e forte. C’è un buon scambio di informazione tra i due dipartimenti. Per noi il sistema desmo oggi è il massimo per design e performance. Stiamo lavorando a stretto contatto anche per il carburante: in MXGP si usa lo stesso che veniva usato fino all’anno scorso in Superbike”. Poi ha parlato di come tutto è iniziato: “Si tratta di una nuova sfida. Avevamo davanti a noi un foglio bianco. All’inizio non eravamo sicuri di quale materiale usare per il telaio, ci sono state tante simulazioni e altrettanti test per capire cosa usare. Abbiamo creato un motore molto leggero. È un motore racing, non da produzione e non ci sono componenti in comune con altri motori Ducati”.

Le prime impressioni di Cairoli
A sviluppare la moto c’è, tra gli altri, anche il contributo del nove volte iridato Tony Cairoli (qui la sua intervista in esclusiva). Perni racconta: “È arrivato lo scorso autunno, quando il programma era già stato creato. Per noi era importante contare sulla sua esperienza. Non ci interessava sapere come funzionava la KTM, ma capire attraverso le sue sensazioni quale fosse la strada da seguire e cercare il limite. Per fare uno step in avanti ed evolvere. Ha una grande esperienza che manca a noi in Ducati, che siamo giovani in questo campo”. Cairoli ha ammesso: “Per me è stata una grossa sfida. Con KTM ho vinto tanto e cambiare non è stato facile, ma quando ho visto questo gruppo di persone, essendo un grande fan di brand italiani nel motorsport, mi hanno convinto. Poi ho visto il programma tecnico e il livello tecnico è molto alto. Non c’è in programma di correre gare per ora, il livello è alto, il mio obiettivo è sviluppare la moto. Ma non si sa mai”. Andando sul tecnico ha ammesso: “La tecnica usata in questa moto, soprattutto nel telaio, non l’ho mai vista finora. Il desmo motore è qualcosa di completamente nuovo nell’off road. Il carattere della moto è nuovo, non paragonabile a nessun’altra”.

 

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