Arriva la Z900RS SE, la Kawasaki che vi strappa una lacrimuccia
Ve ne avevamo già dato un’anticipazione ma adesso è ufficiale: Kawasaki ha messo in produzione una variazione specialissima della sua Z900RS, qualcosa capace di strappare una lacrimuccia di nostalgia ai più… grandi. È la Z900RS SE e richiama in maniera sorprendentemente efficace la gloriosa Z1 regina degli anni 70, con la sua caratteristica livrea ”yellow ball” capace – come afferma Kawasaki stessa – di fare girare la testa a molta gente.
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Moto
Bella e.. speciale
Rispetto alla versione base ci sono alcune modifiche. Al posteriore un ammortizzatore Öhlins S46 (lo stesso della Z 1000 R, con diverse tarature), caratterizzato da un generoso pistone di 46 mm di diametro e camere olio e gas interne separate da un pistone flottante; è dotato di regolazione remota del precarico e di parapolvere a doppio labbro che assicura superiori prestazioni di tenuta. È cambiata anche la taratura della forcella per accordarla alla nuova unità posteriore.
Nuovo pure l’impianto frenante anteriore, più potente: due dischi di 300 mm di diametro con le stesse pinze M4.32 monoblocco a montaggio radiale della Z H2 e una pompa radiale Nissin con il cilindro principale di diametro minore, 17,5 mm invece di 19; le tubazioni sono in treccia metallica.
Per chi vuole aggiungere una punta di personalizzazione, è disponibile come optional anche una mascherina del radiatore con il logo del modello.
Le caratteristiche tecniche rimangono quelle della versione base: motore quattro cilindri in linea DOHC a 16 valvole di 948 cm³, con iniezione a quattro corpi farfallati di 36 mm di diametro, accensione digitale e lubrificazione a carter umido, potenza massima 82 kW (111 CV) a 8500 giri/minuto, coppia massima 98,5 Nm (10 kgm) a 6500 giri/minuto. Il cambio è a sei marce e la frizione in bagno d’olio a comando manuale. Già detto della sospensione posteriore e del freno anteriore, all’anteriore c’è una forcella a steli rovesciati di 41 mm di diametro regolabile in compressione, estensione e precarico.
Il freno posteriore è a disco di 250 millimetri di diametro con pinza a un pistoncino e sulle ruote di 17” sono montati pneumatici 120/70ZR17 M/C (58W) anteriore e 180/55ZR17 M/C (73W) posteriore. Il telaio è a doppia culla in tubi di acciaio e il peso a secco dichiarato di 215 kg.
Rispetto alla versione base ci sono alcune modifiche. Al posteriore un ammortizzatore Öhlins S46 (lo stesso della Z 1000 R, con diverse tarature), caratterizzato da un generoso pistone di 46 mm di diametro e camere olio e gas interne separate da un pistone flottante; è dotato di regolazione remota del precarico e di parapolvere a doppio labbro che assicura superiori prestazioni di tenuta. È cambiata anche la taratura della forcella per accordarla alla nuova unità posteriore.
Nuovo pure l’impianto frenante anteriore, più potente: due dischi di 300 mm di diametro con le stesse pinze M4.32 monoblocco a montaggio radiale della Z H2 e una pompa radiale Nissin con il cilindro principale di diametro minore, 17,5 mm invece di 19; le tubazioni sono in treccia metallica.
Per chi vuole aggiungere una punta di personalizzazione, è disponibile come optional anche una mascherina del radiatore con il logo del modello.
Le caratteristiche tecniche rimangono quelle della versione base: motore quattro cilindri in linea DOHC a 16 valvole di 948 cm³, con iniezione a quattro corpi farfallati di 36 mm di diametro, accensione digitale e lubrificazione a carter umido, potenza massima 82 kW (111 CV) a 8500 giri/minuto, coppia massima 98,5 Nm (10 kgm) a 6500 giri/minuto. Il cambio è a sei marce e la frizione in bagno d’olio a comando manuale. Già detto della sospensione posteriore e del freno anteriore, all’anteriore c’è una forcella a steli rovesciati di 41 mm di diametro regolabile in compressione, estensione e precarico.
Il freno posteriore è a disco di 250 millimetri di diametro con pinza a un pistoncino e sulle ruote di 17” sono montati pneumatici 120/70ZR17 M/C (58W) anteriore e 180/55ZR17 M/C (73W) posteriore. Il telaio è a doppia culla in tubi di acciaio e il peso a secco dichiarato di 215 kg.
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