Sono sicuri i nostri integrali?
Altroconsumo torna a occuparsi di caschi. L’associazione per la difesa dei consumatori ha ripetuto i test di omologazione su una serie di integrali omologati ECE R22-05 in vendita nei negozi. Risultato: 6 modelli sui 10 presi in esame non hanno superato i test. Secondo Altroconsumo, ci vogliono più controlli sui prodotti in vendita. I produttori rispondono che i test dell’associazione sono stati fatti male: i prodotti sono in regola. Cerchiamo di capirci qualcosa e vediamo dicono le aziende.
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I test analoghi a quello odierno realizzati negli anni scorsi da Altroconsumo erano serviti a poco: secondo gli esperti di Confindustria ANCMA (l’associazione dei produttori di moto, scooter, accessori e abbigliamento) le prove erano state condotte in maniera “approssimativa”, non rispettando la procedura. Stavolta però Altroconsumo dice di avere fatto le cose per bene (clicca qui), avvalendosi di un laboratorio certificato per le omologazioni secondo la ECE R22-05 e facendo riferimento per i test agli standard previsti dallo stesso regolamento.
I risultati dei test di Altroconsumo sono impressionanti: su dieci modelli di caschi acquistati nei negozi e portati in laboratorio, ben sei (tutti di marchi importanti, i più noti del settore) non hanno superato le prove per l’assorbimento degli urti previste per l’omologazione. Da questo primo risultato è partita la richiesta di Altroconsumo per una maggiore severità nei controlli post-omologazione: le garanzie offerte dall’omologazione non vengono mantenute a livello di normale produzione.
Oltre ai test previsti dalla normativa ECE R22-05 (nella quale le “battute” che simulano il colpo alla testa in caso di incidente sono limitate a cinque punti ben precisi sulla calotta), Altroconsumo ha deciso di testare i caschi anche in modo diverso, scegliendo cioè quattro punti a caso all’interno dell’area da proteggere, come avviene per i caschi da bici e da sci. Anche in questo caso il risultato lascia senza parole: ben sette caschi su dieci non hanno superato il test.
Accanto ai test di omologazione sui caschi di taglia L (come previsto dalla normativa ECE R22-05), Altroconsumo ha sottoposto agli stessi test altri caschi degli stessi modelli, ma di taglia più piccola (da XXS a S). I risultati sono stati diversi da quelli ottenuti con le taglie L degli stessi caschi: cambiando taglia, insomma, cambierebbe anche la protezione offerta dal casco.
Sulla base dei risultati dei test, Altroconsumo ha inviato al Ministero dei Trasporti una lettera in cui chiede che vengano verificati ufficialmente gli stessi prodotti per verificarne la rispondenza alle normative e in caso non lo fossero, ritirarli urgentemente dal mercato.
I risultati delle prove aggiuntive (le prove standard su taglie diverse e quelle riprese dalla normativa per i caschi da bici) dimostrerebbero comunque l’inadeguatezza della normativa ECE R22-05 a garantire un adeguato livello di sicurezza per i consumatori. Urge quindi una revisione della normativa stessa.
Di seguito l’elenco di chi ha superato i test ECE 22-05 di Altroconsumo e chi è stato respinto:
Chi l'ha passato
... e chi no
Nello specifico:
- Arai Axces, Premier Style, Suomy Apex non sono conformi rispetto alle prove di impatto previste dal Regolamento ECE R22-05;
- AGV Grid, Airoh Dragon, Arai Axces, Shark Vision R non sono conformi rispetto ai test sulla visiera (Regolamento ECE R22-05 par. 7.8 metodo A).
Ecco il comunicato ufficiale diffuso da Confindustria ANCMA in risposta ai test effettuati da Altroconsumo.
“Milano, 28 febbraio 2012.
In relazione al comunicato stampa diffuso da Altroconsumo su alcuni caschi integrali, Confindustria ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori, sottolinea il proprio disappunto e chiarisce elementi discordanti e sui quali è necessario non generare confusione.
Innanzitutto, vale la pena di fare un passo indietro e raccontare il precedente tentativo di Altroconsumo di sostenere una tesi inutile. Tale associazione continua a pretendere di sottoporre a vari test i caschi utilizzando una metodologia e parametri di giudizio assolutamente personali e opinabili. Ma, soprattutto, non conformi alle norme tecniche vigenti. Come è già accaduto con l’inchiesta relativa ai caschi Jet del 2010 e conclusasi nel nulla dopo che il Ministero dei Trasporti aveva confermato la sicurezza degli stessi, Altroconsumo ha sottoposto i prodotti di diverse aziende ad una serie di test che, per loro stessa ammissione, non erano previsti dalle norme di omologazione o erano effettuati con metodi ed apparecchiature tali da invalidare in parte i risultati. ANCMA da sempre persegue l’obiettivo di tutelare la sicurezza degli utenti della strada. In proposito, collabora a tutti i livelli con gli Enti competenti al fine di aggiornare e migliorare le normative in materia. Sono in corso i lavori che porteranno a definire il nuovo standard omologativo. Fino al definitivo recepimento internazionale, le aziende rispettano, in fase produttiva e in sede di controllo, tutti i parametri previsti nel regolamento in vigore. Auspichiamo che chiunque decida di investire le proprie risorse ed il proprio tempo, utilizzi metodologie corrette e trasparenti”.
COMUNICATO DI ARAI HELMET
Con grande disappunto ci siamo imbattuti nei risultati pubblicati lo scorso 28 Febbraio 2012 da Altroconsumo riguardo al modello Arai Axces.
Dai risultati del test forniti da Altroconsumo abbiamo potuto identificare il lotto di produzione dei caschi oggetto della prova, tracciando il numero seriale dei prodotti. Nel mese di agosto 2011, l’istituto di prova accreditato che ha garantito l’omologazione ECE R22-05 del modello Arai Axces (TNO Automotive) ha condotto prove su campioni random di caschi Arai Axces facenti parte di questo stesso lotto. Tutti i caschi provenienti dal lotto hanno dimostrato di rispondere appieno ai requisiti richiesti senza riserva alcuna. Da ciò evinciamo che il modello Arai Axces soddisfa i requisiti di sicurezza definiti dalla normativa ECE R22-05.
Oltre a quanto sopra, non siamo fino a questo momento nella posizione di poter fare alcuna affermazione contro i risultati del test pubblicato da Altroconsumo, in quanto non sappiamo quale laboratorio abbia condotto tali test per conto di Altroconsumo.
Intendiamo comunque sottolineare che:
Il modello Arai Axces, in aggiunta ai requisiti previsti dalla ECE R22-05, è progettato per soddisfare i seguenti requisiti interni:
1. Test di Penetrazione effettuato con un cuneo del peso di 3 kg da un’altezza di 3 metri – dove il cuneo non deve entrare in contatto con la falsa testa.
2. Test d’Impatto contro una incudine metallica emisferica di 48 mm – dove il picco di accelerazione non deve superare i 275 G.
Il modello Axces è progettato per rispondere ai requisiti sopra menzionati in qualsiasi punto della calotta sopra una specifica linea di test, come indicata dalla normativa Snell, al fine di offrire una protezione superiore alla persona che lo indossa.
A seguito dei punti di cui sopra, si può dichiarare che l’Arai Axces può essere ritenuto a tutti gli effetti un casco che offre una protezione superiore.
In ogni caso, riconosciamo ufficialmente che i risultati pubblicati da Altroconsumo rappresentano un episodio negativo contro questo modello. Di conseguenza decideremo quale tipo di azione sarà più appropriato intraprendere. Faremo un annuncio pubblico non appena giungeremo a una decisione al riguardo. Nel frattempo confermiamo esplicitamente che il modello Arai Axces offre a chi lo indossa un livello di protezione superiore.
COMUNICATO DI SHARK HELMETS
Abbiamo ricevuto l'articolo della rivista Altroconsumo lo scorso 29 febbraio.
Altroconsumo inizia la sua tesi sulla qualità dei caschi integrali testati dicendo che la norma di omologazione relativa è inadeguata. SHARK-HELMETS può sicuramente convenire che ogni norma può essere migliorata e che la ricerca sulla sicurezza dei caschi debba tendere con continuità al miglior risultato possibile.
In effetti, il 2 febbraio 2012, Altroconsumo ci ha fornito i risultati dei test sul nostro casco VISION -R (risultati che si trovano in allegato), ma non quelli relativi ai test non facenti parte di detta normativa. I risultati dei test che abbiamo ricevuto fanno riflettere su alcuni punti fondamentali:
1) L'eccellente capacità di assorbimento della calotta testata nelle taglie L e S: i risultati sono fino al 73% migliori rispetto al limite massimo standard imposto dalla ECE 22-05 per la taglia L e fino al 78% migliori rispetto al limite imposto dalla norma ECE 22-05 per la taglia S.
2) Per ciò che riguarda la qualità anti-graffio sulla visiera principale; secondo Altroconsumo 4 visiere testate su 6 testate dal loro laboratorio non offrivano risultati coerenti con lo standard della 22-05.
3) Nemmeno Altroconsumo ha però messo in dubbio la sicurezza meccanica delle visiere, segno che la qualità delle stesse in termini di protezione è fuori discussione.
Alla luce di questi dati – e dopo esserci confrontati con le parti coinvolte (il laboratorio indipendente che verifica i lotti di produzione per l'antiappannamento, il produttore europeo per l'antigraffio, il laboratorio incaricato per le licenze di questa visiera, il responsabile della qualità del gruppo SHARK) – abbiamo comunicato ad Altroconsumo i risultati dei test indipendenti fatti sulle nostre visiere. Abbiamo anche inviato i nostri risultati interni, essendo convinti della bontà degli stessi, proprio perché SHARK è uno dei pochi produttori ad avere un suo proprio laboratorio di ottica completo e integrale.
Abbiamo proposto ad Altroconsumo di condurre un test utilizzando la sua metodologia in modo ufficiale, per togliere ogni dubbio ai consumatori, ma non abbiamo avuto una risposta.
L'intero articolo penalizza il nostro Vision –R - oltre che sulla visiera anche su altre prove in merito alle quali però non abbiamo ricevuto alcuna informazione.
Come azienda SHARK-HELMETS fa un grande sforzo per portare sul mercato prodotti sicuri e che proteggano ai massimi livelli i consumatori. Siamo stati i primi a pubblicare i risultati dei nostri test-qualità e i primi a offrire una garanzia di 5 anni sui nostri prodotti. Ogni giorno studiamo e facciamo ricerca per migliorare i nostri prodotti.
A sostegno di quanto appena detto possiamo portare i risultati di un altro ente indipendente che svolge con particolare severità test sui caschi da moto, cioè l’ente governativo inglese con i test SHARP http://sharp.direct.gov.uk/. Tali test prevedono ben 32 prove di resistenza o di sicurezza per i caschi e tutta la gamma in fibra Shark testata ha ottenuto fra le 4 e le 5 stelle, su un massimo di 5 (All Green). Il Vision -R dell’articolo di Altroconsumo nello specifico ne ha ottenute 4.
Altroconsumo aveva già accusato i produttori di caschi circa 2 anni fa e i produttori avevano prontamente risposto, riprodotto ed eseguito nuovamente i test in un laboratorio certificato e neutrale italiano: i risultati sono stati ottimi.
Restiamo convinti che i nostri risultati siano in linea con le esigenze del mercato. SHARK-HELMETS è certa della qualità dei suoi prodotti e del fatto che nessuno dei suoi caschi immessi sul mercato abbia caratteristiche tali da non soddisfare le norme attualmente in vigore.
Sottolineiamo che SHARK-HELMETS ha ovviamente anche uno studio legale italiano che si sta occupando in prima persona della tutela sia del prodotto sia dell’azienda stessa.
Per i consumatori, e sono loro le persone a cui pensiamo ogni giorno, sappiate che appena avremo ulteriori informazioni sui test effettuati ve lo comunicheremo. Fino ad allora sappiate che il vostro casco Vision -R garantisce un eccellente livello di sicurezza.
Bonne route.
Ecco i risultati dei test sui caschi Shark Helmets.
Sei su dieci non sono sicuri?
I risultati dei test di Altroconsumo sono impressionanti: su dieci modelli di caschi acquistati nei negozi e portati in laboratorio, ben sei (tutti di marchi importanti, i più noti del settore) non hanno superato le prove per l’assorbimento degli urti previste per l’omologazione. Da questo primo risultato è partita la richiesta di Altroconsumo per una maggiore severità nei controlli post-omologazione: le garanzie offerte dall’omologazione non vengono mantenute a livello di normale produzione.
I test aggiuntivi: quelli da bici…
Oltre ai test previsti dalla normativa ECE R22-05 (nella quale le “battute” che simulano il colpo alla testa in caso di incidente sono limitate a cinque punti ben precisi sulla calotta), Altroconsumo ha deciso di testare i caschi anche in modo diverso, scegliendo cioè quattro punti a caso all’interno dell’area da proteggere, come avviene per i caschi da bici e da sci. Anche in questo caso il risultato lascia senza parole: ben sette caschi su dieci non hanno superato il test.
…e quelli su misure diverse
Accanto ai test di omologazione sui caschi di taglia L (come previsto dalla normativa ECE R22-05), Altroconsumo ha sottoposto agli stessi test altri caschi degli stessi modelli, ma di taglia più piccola (da XXS a S). I risultati sono stati diversi da quelli ottenuti con le taglie L degli stessi caschi: cambiando taglia, insomma, cambierebbe anche la protezione offerta dal casco.
Altroconsumo chiede più controlli e nuove norme
Sulla base dei risultati dei test, Altroconsumo ha inviato al Ministero dei Trasporti una lettera in cui chiede che vengano verificati ufficialmente gli stessi prodotti per verificarne la rispondenza alle normative e in caso non lo fossero, ritirarli urgentemente dal mercato.I risultati delle prove aggiuntive (le prove standard su taglie diverse e quelle riprese dalla normativa per i caschi da bici) dimostrerebbero comunque l’inadeguatezza della normativa ECE R22-05 a garantire un adeguato livello di sicurezza per i consumatori. Urge quindi una revisione della normativa stessa.
Di seguito l’elenco di chi ha superato i test ECE 22-05 di Altroconsumo e chi è stato respinto:
Chi l'ha passato
Marca | Modello |
Shoei | XR 1100 |
Grex | R2 |
Nolan | N 85 |
X-Lite | X-602 |
... e chi no
Marca | Modello |
Shark | Vision R |
AGV | Grid |
Airoh | Dragon |
Premier | Style |
Suomy | Apex |
Arai | Axces |
Nello specifico:
- Arai Axces, Premier Style, Suomy Apex non sono conformi rispetto alle prove di impatto previste dal Regolamento ECE R22-05;
- AGV Grid, Airoh Dragon, Arai Axces, Shark Vision R non sono conformi rispetto ai test sulla visiera (Regolamento ECE R22-05 par. 7.8 metodo A).
ANCMA risponde: le aziende rispettano la legge, i controlli devono essere "trasparenti"
Ecco il comunicato ufficiale diffuso da Confindustria ANCMA in risposta ai test effettuati da Altroconsumo.“Milano, 28 febbraio 2012.
In relazione al comunicato stampa diffuso da Altroconsumo su alcuni caschi integrali, Confindustria ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori, sottolinea il proprio disappunto e chiarisce elementi discordanti e sui quali è necessario non generare confusione.
Innanzitutto, vale la pena di fare un passo indietro e raccontare il precedente tentativo di Altroconsumo di sostenere una tesi inutile. Tale associazione continua a pretendere di sottoporre a vari test i caschi utilizzando una metodologia e parametri di giudizio assolutamente personali e opinabili. Ma, soprattutto, non conformi alle norme tecniche vigenti. Come è già accaduto con l’inchiesta relativa ai caschi Jet del 2010 e conclusasi nel nulla dopo che il Ministero dei Trasporti aveva confermato la sicurezza degli stessi, Altroconsumo ha sottoposto i prodotti di diverse aziende ad una serie di test che, per loro stessa ammissione, non erano previsti dalle norme di omologazione o erano effettuati con metodi ed apparecchiature tali da invalidare in parte i risultati. ANCMA da sempre persegue l’obiettivo di tutelare la sicurezza degli utenti della strada. In proposito, collabora a tutti i livelli con gli Enti competenti al fine di aggiornare e migliorare le normative in materia. Sono in corso i lavori che porteranno a definire il nuovo standard omologativo. Fino al definitivo recepimento internazionale, le aziende rispettano, in fase produttiva e in sede di controllo, tutti i parametri previsti nel regolamento in vigore. Auspichiamo che chiunque decida di investire le proprie risorse ed il proprio tempo, utilizzi metodologie corrette e trasparenti”.
Per favore, mettetevi d’accordo: voi vi giocate la faccia… noi la testa!
C’è poco da dire al momento su questa ennesima disputa (la terza in tre anni) tra Altroconsumo e i produttori di caschi. Per prima cosa, abbiamo troppa stima per entrambi i “contendenti” per esprimere a priori una valutazione delle loro affermazioni. E poi noi siamo giornalisti, non tecnici: il nostro compito è quello di informare i lettori sulla base di ciò che dicono gli “esperti” come loro, senza errori od omissioni. Chiediamo solo che tutti accettino di giocare a carte scoperte, mettendo a disposizione della controparte gli elementi che hanno, in modo tale da vedere chi ha ragione riguardo ai caschi che non hanno superato i test di omologazione previsti dalla ECE R22-05. E per favore, senza fare un’altra battaglia a colpi di querele e richieste di rettifica ai giornali che riportano queste notizie, come è avvenuto lo scorso anno (coinvolgendo anche inSella). Gli esperti dei consumatori e dei produttori si confrontino e poi ci dicano se i caschi “bocciati” da Altroconsumo sono in regola con la legge (e allora Altroconsumo dovrà rispondere dell'ingiustificato allarme) oppure se sono davvero fuorilegge: in questo caso il Ministero li dovrà ritirare subito dal mercato. E dovrà fare poi gli stessi controlli a campione anche su tutti gli altri modelli di caschi in commercio, perché qui stiamo parlando di oggetti che devono salvare la vita a chi va in moto.
Diverso è invece il discorso sui test aggiuntivi. Quelli di Altroconsumo sembrerebbero ragionevoli sulla base del buon senso, ma vanno presi per quello che sono: una proposta da mettere insieme a tutte le altre su cui stanno lavorando coloro che preparano la futura normativa ECE 22-06 (a cui fa cenno anche la risposta dell’ANCMA), come per esempio la valutazione “qualitativa” sulla bontà del prodotto e sul livello di sicurezza offerto, due aspetti che caratterizzano il sistema inglese SHARP. Comunque i tecnici al lavoro sulla nuova normativa dovrebbero essere i massimi esperti a livello europeo: ci aspettiamo che il risultato del loro lavoro sia all’altezza delle aspettative di tutti, produttori e soprattutto consumatori.
Non ammettiamo leggerezze: stiamo parlando della sicurezza di chi usa moto e scooter grandi o piccoli, per necessità o per divertimento, tutti i giorni o una volta all’anno poco importa.
Basta una caduta per rischiare la vita: per favore, fateci viaggiare sicuri.
f.r.
Diverso è invece il discorso sui test aggiuntivi. Quelli di Altroconsumo sembrerebbero ragionevoli sulla base del buon senso, ma vanno presi per quello che sono: una proposta da mettere insieme a tutte le altre su cui stanno lavorando coloro che preparano la futura normativa ECE 22-06 (a cui fa cenno anche la risposta dell’ANCMA), come per esempio la valutazione “qualitativa” sulla bontà del prodotto e sul livello di sicurezza offerto, due aspetti che caratterizzano il sistema inglese SHARP. Comunque i tecnici al lavoro sulla nuova normativa dovrebbero essere i massimi esperti a livello europeo: ci aspettiamo che il risultato del loro lavoro sia all’altezza delle aspettative di tutti, produttori e soprattutto consumatori.
Non ammettiamo leggerezze: stiamo parlando della sicurezza di chi usa moto e scooter grandi o piccoli, per necessità o per divertimento, tutti i giorni o una volta all’anno poco importa.
Basta una caduta per rischiare la vita: per favore, fateci viaggiare sicuri.
f.r.
I comunicati ufficiali delle aziende
COMUNICATO DI ARAI HELMET
Con grande disappunto ci siamo imbattuti nei risultati pubblicati lo scorso 28 Febbraio 2012 da Altroconsumo riguardo al modello Arai Axces.
Dai risultati del test forniti da Altroconsumo abbiamo potuto identificare il lotto di produzione dei caschi oggetto della prova, tracciando il numero seriale dei prodotti. Nel mese di agosto 2011, l’istituto di prova accreditato che ha garantito l’omologazione ECE R22-05 del modello Arai Axces (TNO Automotive) ha condotto prove su campioni random di caschi Arai Axces facenti parte di questo stesso lotto. Tutti i caschi provenienti dal lotto hanno dimostrato di rispondere appieno ai requisiti richiesti senza riserva alcuna. Da ciò evinciamo che il modello Arai Axces soddisfa i requisiti di sicurezza definiti dalla normativa ECE R22-05.
Oltre a quanto sopra, non siamo fino a questo momento nella posizione di poter fare alcuna affermazione contro i risultati del test pubblicato da Altroconsumo, in quanto non sappiamo quale laboratorio abbia condotto tali test per conto di Altroconsumo.
Intendiamo comunque sottolineare che:
Il modello Arai Axces, in aggiunta ai requisiti previsti dalla ECE R22-05, è progettato per soddisfare i seguenti requisiti interni:
1. Test di Penetrazione effettuato con un cuneo del peso di 3 kg da un’altezza di 3 metri – dove il cuneo non deve entrare in contatto con la falsa testa.
2. Test d’Impatto contro una incudine metallica emisferica di 48 mm – dove il picco di accelerazione non deve superare i 275 G.
Il modello Axces è progettato per rispondere ai requisiti sopra menzionati in qualsiasi punto della calotta sopra una specifica linea di test, come indicata dalla normativa Snell, al fine di offrire una protezione superiore alla persona che lo indossa.
A seguito dei punti di cui sopra, si può dichiarare che l’Arai Axces può essere ritenuto a tutti gli effetti un casco che offre una protezione superiore.
In ogni caso, riconosciamo ufficialmente che i risultati pubblicati da Altroconsumo rappresentano un episodio negativo contro questo modello. Di conseguenza decideremo quale tipo di azione sarà più appropriato intraprendere. Faremo un annuncio pubblico non appena giungeremo a una decisione al riguardo. Nel frattempo confermiamo esplicitamente che il modello Arai Axces offre a chi lo indossa un livello di protezione superiore.
COMUNICATO DI SHARK HELMETS
Abbiamo ricevuto l'articolo della rivista Altroconsumo lo scorso 29 febbraio.
Altroconsumo inizia la sua tesi sulla qualità dei caschi integrali testati dicendo che la norma di omologazione relativa è inadeguata. SHARK-HELMETS può sicuramente convenire che ogni norma può essere migliorata e che la ricerca sulla sicurezza dei caschi debba tendere con continuità al miglior risultato possibile.
In effetti, il 2 febbraio 2012, Altroconsumo ci ha fornito i risultati dei test sul nostro casco VISION -R (risultati che si trovano in allegato), ma non quelli relativi ai test non facenti parte di detta normativa. I risultati dei test che abbiamo ricevuto fanno riflettere su alcuni punti fondamentali:
1) L'eccellente capacità di assorbimento della calotta testata nelle taglie L e S: i risultati sono fino al 73% migliori rispetto al limite massimo standard imposto dalla ECE 22-05 per la taglia L e fino al 78% migliori rispetto al limite imposto dalla norma ECE 22-05 per la taglia S.
2) Per ciò che riguarda la qualità anti-graffio sulla visiera principale; secondo Altroconsumo 4 visiere testate su 6 testate dal loro laboratorio non offrivano risultati coerenti con lo standard della 22-05.
3) Nemmeno Altroconsumo ha però messo in dubbio la sicurezza meccanica delle visiere, segno che la qualità delle stesse in termini di protezione è fuori discussione.
Alla luce di questi dati – e dopo esserci confrontati con le parti coinvolte (il laboratorio indipendente che verifica i lotti di produzione per l'antiappannamento, il produttore europeo per l'antigraffio, il laboratorio incaricato per le licenze di questa visiera, il responsabile della qualità del gruppo SHARK) – abbiamo comunicato ad Altroconsumo i risultati dei test indipendenti fatti sulle nostre visiere. Abbiamo anche inviato i nostri risultati interni, essendo convinti della bontà degli stessi, proprio perché SHARK è uno dei pochi produttori ad avere un suo proprio laboratorio di ottica completo e integrale.
Abbiamo proposto ad Altroconsumo di condurre un test utilizzando la sua metodologia in modo ufficiale, per togliere ogni dubbio ai consumatori, ma non abbiamo avuto una risposta.
L'intero articolo penalizza il nostro Vision –R - oltre che sulla visiera anche su altre prove in merito alle quali però non abbiamo ricevuto alcuna informazione.
Come azienda SHARK-HELMETS fa un grande sforzo per portare sul mercato prodotti sicuri e che proteggano ai massimi livelli i consumatori. Siamo stati i primi a pubblicare i risultati dei nostri test-qualità e i primi a offrire una garanzia di 5 anni sui nostri prodotti. Ogni giorno studiamo e facciamo ricerca per migliorare i nostri prodotti.
A sostegno di quanto appena detto possiamo portare i risultati di un altro ente indipendente che svolge con particolare severità test sui caschi da moto, cioè l’ente governativo inglese con i test SHARP http://sharp.direct.gov.uk/. Tali test prevedono ben 32 prove di resistenza o di sicurezza per i caschi e tutta la gamma in fibra Shark testata ha ottenuto fra le 4 e le 5 stelle, su un massimo di 5 (All Green). Il Vision -R dell’articolo di Altroconsumo nello specifico ne ha ottenute 4.
Altroconsumo aveva già accusato i produttori di caschi circa 2 anni fa e i produttori avevano prontamente risposto, riprodotto ed eseguito nuovamente i test in un laboratorio certificato e neutrale italiano: i risultati sono stati ottimi.
Restiamo convinti che i nostri risultati siano in linea con le esigenze del mercato. SHARK-HELMETS è certa della qualità dei suoi prodotti e del fatto che nessuno dei suoi caschi immessi sul mercato abbia caratteristiche tali da non soddisfare le norme attualmente in vigore.
Sottolineiamo che SHARK-HELMETS ha ovviamente anche uno studio legale italiano che si sta occupando in prima persona della tutela sia del prodotto sia dell’azienda stessa.
Per i consumatori, e sono loro le persone a cui pensiamo ogni giorno, sappiate che appena avremo ulteriori informazioni sui test effettuati ve lo comunicheremo. Fino ad allora sappiate che il vostro casco Vision -R garantisce un eccellente livello di sicurezza.
Bonne route.
Ecco i risultati dei test sui caschi Shark Helmets.
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