Sicurezza stradale - L'Unione Europea ha deciso: tutto l'abbigliamento moto va certificato
Il Parlamento Europeo ha messo mano alla normativa riguardante l'abbigliamento da moto, in futuro tutti i capi dovranno essere omologati secondo precise norme, come già accade per caschi, stivali e protezioni. Saranno quindi messi a punto nuovi standard minimi in fatto di resistenza alle abrasioni e agli impatti che consentiranno al motociclista di conoscere il grado di protezione offerto dall’articolo acquistato
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Tutela e sicurezza del consumatore
Per dispositivi di protezione individuale (DPI o PPE - Protective Personal Equipment) s’intendono quei capi di abbigliamento certificati secondo le procedure messe a punto dalla Comunità Europea e quindi rispettosi di precisi standard di sicurezza. Al momento per quel che riguarda i capi da moto solo stivali e protezioni da inserire nelle giacche devono, prima di poter essere commercializzati, superare i test di conformità. In futuro però tutti i capi venduti come destinati all’uso in moto dovranno necessariamente essere omologati secondo queste normative, lo ha deciso a inizio anno il Parlamento Europeo, che ha modificato la direttiva 89/689/CEE.
Attenzione: non significa che il motociclista sarà obbligato a indossare solo ed esclusivamente capi certificati, ma semplicemente che le nuove normative proibiranno la vendita di abbigliamento specificatamente dedicato ai motociclisti che non sia omologato. Restano però da definire i nuovi standard di omologazione a cui i capi dovranno sottostare, ma ciò che è certo è che i nuovi parametri imporranno un livello minimo in fatto di resistenza alle abrasioni e agli impatti.
Per dispositivi di protezione individuale (DPI o PPE - Protective Personal Equipment) s’intendono quei capi di abbigliamento certificati secondo le procedure messe a punto dalla Comunità Europea e quindi rispettosi di precisi standard di sicurezza. Al momento per quel che riguarda i capi da moto solo stivali e protezioni da inserire nelle giacche devono, prima di poter essere commercializzati, superare i test di conformità. In futuro però tutti i capi venduti come destinati all’uso in moto dovranno necessariamente essere omologati secondo queste normative, lo ha deciso a inizio anno il Parlamento Europeo, che ha modificato la direttiva 89/689/CEE.
Attenzione: non significa che il motociclista sarà obbligato a indossare solo ed esclusivamente capi certificati, ma semplicemente che le nuove normative proibiranno la vendita di abbigliamento specificatamente dedicato ai motociclisti che non sia omologato. Restano però da definire i nuovi standard di omologazione a cui i capi dovranno sottostare, ma ciò che è certo è che i nuovi parametri imporranno un livello minimo in fatto di resistenza alle abrasioni e agli impatti.
“Solo quando tutti i capi d’abbigliamento da moto saranno omologati il cliente saprà che tipo di protezione potersi aspettarsi”, ha spiegato il Segretario Generale della FEMA (European Federation of Motorcyclists’ Associations) Dolf Willigers, che ha poi aggiunto: “Questa tutela del consumatore al momento non esiste. Stabilire uno standard minimo di sicurezza per l'abbigliamento da moto è positivo.”
Non ci sono invece dati precisi sull'entrata in vigore di questa nuova norme, ma è presumibile prepararsi ad un’attesa di du eo tre anni. Va ricordato infine che, in quanto dispositivi sottoposti ad un’omologazione a sé, la ECE 22, caschi e visiere non rientrano in questa normativa.
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