Motogp: Ducati, Rossi e la nostalgia dei tabaccai
Ducati e Rossi è stato un matrimonio finito male e Maurizio Arrivabene, vicepresidente della Philip Morris, non usa mezzi termini: "Perdere Valentino Rossi è stato un grosso errore. La Ducati MotpGP è un animale imbizzarrito, da rodeo. Per l'anno prossimo ci vuole una moto più competitiva." Aria di crisi anche per lo sponsor?
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Anche gli sponsor si lamentano
A Misano, per la tappa sanmarinese della MotoGP, c'era anche Maurizio Arrivabene, vicepresidente della Philip Morris e responsabile per la multinazionale del tabacco delle sponsorizzazioni sportive, che coinvolgono, tra le altre, Ducati e Ferrari. Arrivabene, che era stato uno dei maggiori sposor del matrimonio tra Rossi e Ducati, non ha usato mezzi termini per descrivere la situazione in Ducati, criticando aspramente le scelte strategiche di Borgo Panigale. “La situazione in MotoGP è davanti agli occhi di tutti, non credo che la situazione sia migliorata” ha dichiarato. “L’esperienza avuta con Valentino Rossi non ha insegnato molto. Abbiamo perso un grandissimo campione e una persona con cui era nato un rapporto ottimo. Con Valentino abbiamo avuto una grossa opportunità per poter prendere direzioni nuove in termini di sviluppo e progettazione. L’abbiamo persa. È ovvio che il gap da recuperare sia sempre più grosso”. Poi è anche entrato nel dettaglio, analizzando le prestazioni di moto e piloti negli ultimi anni. “La Ducati in MotoGP ha avuto dei gladiatori più che dei piloti. Loris Capirossi, che senza l’incidente del 2006 avrebbe vinto quel Mondiale, e Casey Stoner, che un titolo l’ha vinto e che forse avrebbe potuto conquistarne un altro. Ma come dicevo, posto che abbiamo degli ottimi fantini, non si corrono i Gran Premi con cavalli da rodeo”. Infine uno sguardo al futuro, che Arrivabene prevede per nulla roseo: “Mi auguro che non ci si affidi solo ed esclusivamente ad Andrea Dovizioso e a Cal Crutchlow. Sono due ottimi piloti, mi piacciono molto. Ma a due grandi talenti si deve mettere a disposizione una moto in grado di competere per il Mondiale, o comunque in grado di farli lottare per le prime posizioni.” Dura anche la chiusa: ”Come ho sempre detto, bisogna saper perdere con dignità”. Che sia in vista un altro divorzio eccellente per Ducati?
A Misano, per la tappa sanmarinese della MotoGP, c'era anche Maurizio Arrivabene, vicepresidente della Philip Morris e responsabile per la multinazionale del tabacco delle sponsorizzazioni sportive, che coinvolgono, tra le altre, Ducati e Ferrari. Arrivabene, che era stato uno dei maggiori sposor del matrimonio tra Rossi e Ducati, non ha usato mezzi termini per descrivere la situazione in Ducati, criticando aspramente le scelte strategiche di Borgo Panigale. “La situazione in MotoGP è davanti agli occhi di tutti, non credo che la situazione sia migliorata” ha dichiarato. “L’esperienza avuta con Valentino Rossi non ha insegnato molto. Abbiamo perso un grandissimo campione e una persona con cui era nato un rapporto ottimo. Con Valentino abbiamo avuto una grossa opportunità per poter prendere direzioni nuove in termini di sviluppo e progettazione. L’abbiamo persa. È ovvio che il gap da recuperare sia sempre più grosso”. Poi è anche entrato nel dettaglio, analizzando le prestazioni di moto e piloti negli ultimi anni. “La Ducati in MotoGP ha avuto dei gladiatori più che dei piloti. Loris Capirossi, che senza l’incidente del 2006 avrebbe vinto quel Mondiale, e Casey Stoner, che un titolo l’ha vinto e che forse avrebbe potuto conquistarne un altro. Ma come dicevo, posto che abbiamo degli ottimi fantini, non si corrono i Gran Premi con cavalli da rodeo”. Infine uno sguardo al futuro, che Arrivabene prevede per nulla roseo: “Mi auguro che non ci si affidi solo ed esclusivamente ad Andrea Dovizioso e a Cal Crutchlow. Sono due ottimi piloti, mi piacciono molto. Ma a due grandi talenti si deve mettere a disposizione una moto in grado di competere per il Mondiale, o comunque in grado di farli lottare per le prime posizioni.” Dura anche la chiusa: ”Come ho sempre detto, bisogna saper perdere con dignità”. Che sia in vista un altro divorzio eccellente per Ducati?
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