MotoGP 2014: Marquez e l'incognita del torsiometro

Il segreto dell'HRC
Quello che Marc Marquez sta facendo alla guida della sua Honda RC213V nel campionato di MotoGP è impressionante, quasi incredibile. Ed effettivamente c'è qualcuno che non crede che sia tutto merito suo. Per esempio Mario Lega, campione del mondo GP 250 nel 1977 e oggi tester/commentatore sportivo, che lo ha messo nero su bianco nella sua rubrica su pu24.it: il giovane spagnolo ha un talento disumano, ma riceve anche un utile "aiuto" da un dispositivo montato sulla sua HRC, il cosiddetto “torsiometro” che serve per la misurazione della coppia. Questo attrezzo fu introdotto dalla Rolls-Royce (che da sempre costruisce motori e turbine per aerei) ed è oggi diventato indispensabile per il controllo della torsione dell’albero della turbina degli aerei. La Honda ha acquisito a sua volta la tecnologia per costruire motori da aereo, ma successivamente avrebbe deciso di applicarla alla MotoGP, aiutando così Marc Marquez a ottenenere i suoi fantastici risultati. In pratica, le indicazioni del torsiometro permettono una sorta di "autoregolazione" della moto: i problemi che si rilevano giro dopo giro vengono automaticamente risolti, permettendo così a Marquez di continuare a spingere al massimo e andare più veloce con minori rischi di cadere o di avere a che fare con i problemi agli pneumatici che hanno gli altri piloti "umani". Questa tecnologia è nota in Formula 1, dove è stata però vietata dal regolamento: sembra infatti che favorirebbe troppo i piloti che la usano. C'è dunque un "aiutino" dietro alle cinque pole position, alle cinque vittorie consecutive e al dominio nelle prove libere di Marc Marquez? È questo il segreto della sua guida aggressiva, al limite delle leggi della fisica? Restiamo in attesa della risposta da casa Honda, che chiarirà ogni dubbio a riguardo.