Scooter elettrici: la super batteria del futuro è italiana
Le batterie del prossimo futuro potranno immagazzinare il 25% di elettricità in più e, caratteristica ancora più cruciale, si ricaricheranno in pochi minuti. L'idea è stata sviluppata da due ricercatori italiani dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova
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Inchiostro portentoso
Si chiamano Vittorio Pellegrini e Bruno Scrosati, lavorano all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e hanno messo a punto un prototipo di batteria al litio con un anodo trattato al grafene che garantirebbe un’efficienza superiore del 25% rispetto a una tradizionale batteria al litio e tempi record di ricarica. “In prospettiva si apre la strada allo sviluppo di batterie che si potrebbero ricaricare nell’arco di minuti, non di ore” ha dichiarato Pellegrini.
Proprio il grafene è la chiave di tutto il progetto: questo materiale, scoperto da Andre Geim e Konstantin Novoselov, due fisici russi in forza all'università britannica di Manchester, è costituito da uno strato di atomi di carbonio avente lo spessore di un solo atomo e sistemati secondo uno schema esagonale regolare. Il grafene viene ottenuto in laboratorio partendo dalla grafite, per intenderci il materiale del quale sono composte le mine delle comuni matite. I due fisici russi, premi Nobel proprio per gli studi su questo materiale, lo hanno evoluto fino alla costruzione di un doppio strato che ne garantisce una maggiore resistenza e flessibilità di utilizzo.
L'idea innovativa del team guidato da Pellegrini e Scrosati è stata invece quella di trasformare il grafene in una specie di vernice, ampliandone così ulteriormente le possibilità di impiego. La nuova tecnologia è già pronta per l'impiego industriale e ha trovato molti investitori interessati, sia nell'ambiente dell'elettronica di consumo che in quello automotive.
Si chiamano Vittorio Pellegrini e Bruno Scrosati, lavorano all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e hanno messo a punto un prototipo di batteria al litio con un anodo trattato al grafene che garantirebbe un’efficienza superiore del 25% rispetto a una tradizionale batteria al litio e tempi record di ricarica. “In prospettiva si apre la strada allo sviluppo di batterie che si potrebbero ricaricare nell’arco di minuti, non di ore” ha dichiarato Pellegrini.
Proprio il grafene è la chiave di tutto il progetto: questo materiale, scoperto da Andre Geim e Konstantin Novoselov, due fisici russi in forza all'università britannica di Manchester, è costituito da uno strato di atomi di carbonio avente lo spessore di un solo atomo e sistemati secondo uno schema esagonale regolare. Il grafene viene ottenuto in laboratorio partendo dalla grafite, per intenderci il materiale del quale sono composte le mine delle comuni matite. I due fisici russi, premi Nobel proprio per gli studi su questo materiale, lo hanno evoluto fino alla costruzione di un doppio strato che ne garantisce una maggiore resistenza e flessibilità di utilizzo.
L'idea innovativa del team guidato da Pellegrini e Scrosati è stata invece quella di trasformare il grafene in una specie di vernice, ampliandone così ulteriormente le possibilità di impiego. La nuova tecnologia è già pronta per l'impiego industriale e ha trovato molti investitori interessati, sia nell'ambiente dell'elettronica di consumo che in quello automotive.
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