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Legge di stabilità, stop al bollo auto e moto d'epoca. La risposta di ASI

La Legge di Stabilità interverrà anche sui veicoli di interesse storico, cancellando il bollo ridotto per le auto e moto di età compresa tra i 20 e 30 anni.  Una stangata che scontenta tutti, non solo i proprietari ma anche FMI e ASI che finora si sono occupte, tra l'altro, anche di gestire la valutazione di storicità dei mezzi. ASI ha deciso di rispondere con una nota ufficiale alla decisione del Governo, ecco il testo integrale
L'automotoclub si fa sentire
La nuova Legge di Stabilità interviene anche sul sistema che regolamenta i veicoli di interesse storico, eliminando la possibilità di ottenere il bollo ridotto per i veicolo di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Una “mazzata” che scontenta numerosi proprietari che dovranno fare a meno del bollo ridotto e, visto he i mezzi non sono più considerati d'epoca, con tutta probabilità anche alle tariffe assicurative vantaggiose (ma questa valutazione dipenderà dalle decisioni delle compagnie). La “stangata” però non toccherà solo i proprietari, ma anche FMI e ASI che gestiscono i registro storic. L'ASI, l'Automotoclub Storico Italiano ha deciso di rispondere al Governo con una nota pubblica che critica pesantemente le decisioni prese dalla squadra di Matteo Renzi, puntando il dito soprattutto sul fatto che per risparmiare pochi milioni di euro si rischia di rinunciare a un indotto molto più cospicuo. Ecco la nota integrale.

“Il provvedimento legislativo contenuto nella Legge di stabilità 2015, all’art. 44 comma 28, con cui si abrogano i commi 2 e 3 dell’art. 63 Legge 342/2000 determina le seguenti considerazioni:
1. Il parco veicolare rappresentato dai veicoli di particolare interesse storico esentato dal pagamento della tassa di proprietà o obbligato al pagamento ridotto, nei 13 anni dall’entrata in vigore del provvedimento di esonero è costituito, al 31 dicembre 2013, da 501.000 veicoli e non già da altre entità.
2. Di questi veicoli di cui al punto 1, un 15% è stato demolito poiché non meritevole di conservazione ed un altro 10% esentato poiché nel frattempo ha raggiunto i 30 anni e come tale meritevole del beneficio anche se non storico.
3. Ne consegue che i veicoli esentati, in seguito a provvedimento Asi,  al 31 dicembre 2013 risultano essere circa 375.000 (501.000 -25% = 375.000).
4. L’importo corrispondente alle tasse non percepite dall’erario, per tale esenzione o riduzione, è pari a circa € 56.250.000 (375.000 x 150,00). Il tributo medio non percepito è stato ritenuto equo calcolarlo in € 150,00 annui poiché la potenza media dei veicoli esentati non supera i 60 CV.
Ma se tale provvedimento abrogativo dovesse divenire definitivo, l’erario non percepirebbe tale somma, poiché pochi dei 375.000 veicoli beneficianti di tale esenzione-riduzione, resterebbe in vita  o in circolazione in Italia, con conseguente forte riduzione del gettito fiscale previsto.
Possiamo, con serenità, sostenere che neanche 50.000 veicoli veicoli di interesse storico collezionistico pagherebbero le tasse ordinarie cui sarebbero tenuti per il provvedimento abrogativo.
E ciò determinerebbe un’entrata presumibile per lo Stato di circa € 7.500.000.
A questo punto verrebbe da dire: “Tanto rumore per nulla”.
Senonchè bisogna prendere ora in considerazione i risvolti che tale provvedimento determinerebbe sul piano economico generale per il settore legato ai veicoli storici. E cioè:
1A. In particolare, la perdita di circa 300/325.000 veicoli d’interesse storico-collezionistico significherebbe un mancato esborso per le spese di manutenzione di detti veicoli, che, applicando i coefficienti utilizzati dallo Stato in materia fiscale, darebbe un risultato di € 4.875.000.000 (325.000 veicoli per un costo annuale di manutenzione medio unitario di € 15.000 come previsto dallo Stato). Se invece vogliamo essere più realisti, valutiamo il costo di manutenzione annuale medio in € 2.000, arrivando così ad un importo complessivo da mancata attività economica pari a € 650.000.000.
Tale perdita colpirebbe piccoli riparatori, carrozzieri, distributori di benzina, ricambisti, settori già particolarmente colpiti per la diminuzione di lavoro.
2A. A questa perdita si aggiungerebbe quella turistica pari a circa € 12.500.000 annui che nasce da una media di 2.500 raduni per un costo unitario medio di € 5.000.
3A. Ed è chiaro che a queste perdite si aggiungono quelle della perdita di posti di lavoro nella Segreteria Asi e nei Club federati che sono 270.
4A. Nel settore dei veicoli storici sono applicate tariffe assicurative agevolate, stante al kilometraggio ridotto e il poco rilevante rischio, legato all’uso attento del veicolo. L’applicazione delle tariffe piene ai veicoli ultraventennali, determinerebbe l’antieconomicità di tali contratti e pertanto anche la demolizione dei veicoli stessi oppure l’incremento del numero dei veicoli non assicurati.
5A. In molti altri casi il nostro Governo ha assunto decisioni populistiche contro auto sportive, di lusso, di grande cilindrata o altri beni, quali barche o aeromobili, con il solo risultato di ridurre l’attività economica del privato, senza incrementare le entrate per l’erario.
Sembra ancora una volta che gli errori del passato, in Italia, non insegnino nulla per il presente o per il futuro.
Mai come oggi, ogni giorno sentiamo parlare di calo dell’economia, dell’occupazione e della necessità di introdurre provvedimenti per ovviare a tali negatività, in concreto poi i provvedimenti adottati vanno contro corrente e determinano ulteriori danni.
Non si può poi dimenticare che il veicolo storico è stato beneficiato dal legislatore perché il pregio culturale superava la perdita per l’erario e tale particolare, giusta considerazione, ha favorito la sua crescita numerica e la sua crescita patrimoniale che ora di punto in bianco viene annullata  senza contropartita. Con un’ulteriore perdita non facilmente valutabile, ma certo non lontana da oltre 1,5 miliardi di Euro.
Avevamo una Federazione apprezzata nel mondo e all’improvviso, sostanzialmente viene azzerata per pochi ipotetici milioni di Euro, contro una perdita miliardaria”.
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raffaele124
Lun, 10/20/2014 - 17:50
il beneficio per le auto 20ennali si può vedere come una sorta di "pensionamento" di un'auto che, dopo aver svolto il proprio compito (ed aver pagato, mediamente, 3000€ di tassa di possesso) viene detenuta e/o acquistata da un automobilista in aggiunta al proprio veicolo di uso comune.Questo significa che l'appassionato comunque paga una tassa "piena" per l'auto da lavoro o da diporto e poi una tassa ridotta per un mezzo con cui saranno percorsi qualche migliaio di chilometri, comunque non percorsi con la 1° auto. io sono uno di questi, posseggo 7 auto, 3 sono di uso giornaliero/familiare, e 4 "storiche" di età compresa tra i 20 ed i 62 anni. per queste ultime, tra assicurazioni, tasse, manutenzioni, onsumi, qualche viaggetto e raduno, impegno circa 2000-3000€/anno, un grosso impegno per me che vivo di stipendio, avrebbero dovuto essere il mio passatempo dopo il pensionamento, ma anche quest'ultimo è svanito con i provvedimenti degli ultimi anni, ho 60 anni di età e 38 di contribuzione e non andrò in quiescenza prima dei 66. A questo punto, e dopo tanto accanimento, dovrò disfarmene, magari "rottamandole". oltre il valore affettivo, non è possibile spendere, per un veicolo di uso tanto limitato, la stessa somma di un'auto moderna che percorre 60-70.000 km all'anno. Ora mi è chiaro cosa volesse dire il sig. Renzi quando si definiva un "rottamatore", a lui vanno i miei complimenti per la scarsa lungimiranza e per l'incapacità dimostrata anche stavolta.
sonny
Mer, 10/22/2014 - 13:51
Ma dov'è finito il principio cardine ed invalicabile del nostro ordinamento che prevede l'irretroattività della legge? Anche il questo caso, i cosiddetti "diritti quesiti" che gli onorevoli in carica, gli ex onorevoli pensionati d'oro, gli alti dirigenti etc etc per primi invocano per salvare le proprie tasche dai tagli, diventano leggenda metropolitana per il comune cittadino.
P.MOTORS
Ven, 12/12/2014 - 15:47
VENGO A CONOSCENZA TRAMITE IN SELLA PER QUANTO RIGUARDA LA LEGGE DI STABILITA' PER I VEICOLI VENTENNALI ISCRITTI AL REGISTRO STORICO CHE NON POTRANNO PIU ' USUFFRUIRE DELLA RIDUZIONE DEL BOLLO E SICURAMENTE NEPPURE DELLE ASSICURAZIONI RIDOTTE . AMAREGGIATO , PRIVATO DELLA LIBERTA', DI UTILIZZARE LA MOTO PER QUALCHE PASSEGGIATA DOMENICALE, ERA L'UNICO SVAGO CHE AVEVO. NEL NOSTRO PAESE I POLITICI ( ladri delinquenti farabbutti MAFIOSI ) CI UMILIANO E CI CALPESTANO QUOTIDIANAMENTE . IO DI POLITICA NON NE CAPISCO NULLA , MA L'ITALIA E' UN PAESE DEMOCRATICO ? IO PENSO DI NO , CREDO REGNI LA DITTATURA . SCUSATE IL MIO SFOGO , CREDO COME ME' CI SIANO MOLTI ITALIANI AMAREGGIATI. UN DETTO SICILIANO : CHI HA LA PANCIA PIENA , NON CREDE A CHI C'E' L'HA VUOTA . E I POLITICI C'è L' HANNO STRAPIENA CON I SACRIFICI NOSTRI . CORDIALI SALUTI DA UN ITALIANO INCAZZATO