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L'auto del futuro potrebbe spiccare il volo entro un anno

Non autostrade in cemento tra i palazzi, ma “corridoi aerei “sopra le megalopoli. Questo il futuro previsto - e forse anche augurato - da un colosso come Airbus, che da agosto è impegnato nella realizzazione del primo taxi elettrico a guida automatica volante. “È meno complesso di quel che appare, lo stiamo facendo per davvero”
Il taxi del futuro
Da sempre strettamente - e romanticamente - legata all’immaginario fantascientifico più comune, l’auto volante potrebbe molto presto diventare realtà. Questa volta però per davvero, perché a confermarlo è la stessa Airbus, così convinta del progetto che, parlando di "mobilità urbana aerea”, ha già creato un’apposita divisione, la A3. “Lo so, sembra fantascienza - spiega Zach Lovering, il 32enne coordinatore di un team di 50 esperti a Santa Clara,  California - Ma lo stiamo facendo davvero: entro la fine di quest'anno avvieremo i primi test”. Il progetto riguarda un taxi elettrico a guida completamente autonoma e, appunto, volante, il “Vahana”, chiamato come il veicolo divino per gli induisti. ”Lo si potrà richiamare via app come fosse un taxi qualsiasi. Una volta allacciate le cinture, si imposterà la destinazione e si darà il via al decollo. Al resto ci penserà il Vahana”. Guardando ad un futuro nemmeno troppo lontano, gli esperti in materia si dicono infatti convinti della necessità di trovare soluzioni alternative alla mobilità urbana così come oggi la conosciamo: per spostarsi all’interno di megalopoli come Tokyo, Los Angeles o San Paolo il mezzo migliore sarà quello volante. "Cento anni fa il trasporto cittadino ha iniziato a viaggiare sotto terra, ora abbiamo le tecnologie per farlo viaggiare sopra la terra”, ha detto  Tom Enders, amministratore delegato di Airbus, che già ad agosto aveva annunciato di voler progettare taxi aerei. E l’anno fatto, molto velocemente: "È meno complesso di quel che appare", racconta Zach Lovering. "L'intelligenza artificiale di una vettura a guida autonoma deve tenere conto di una infinità di variabili. In volo gli ostacoli sono molti meno. Stiamo pensando ad un sistema di corridoi aerei sopra le città con zone di decollo e atterraggio in punti strategici come gli aeroporti, le stazioni, il centro città”. Ed è a questo punto che interviene anche la Direzione generale per i trasporti della Commissione europea che, ritenendo “molto futuribile” il progetto, già ben conosce la necessità di “regolare lo spazio aereo urbano per gestire il flusso di mezzi volanti come i droni”. 

 
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