EICMA 2014, la Ducati 1299 Panigale avrà il cambio a doppia frizione?
Ducati, dopo il sistema di fasatura variabile montato sul nuovo motore Testastretta DVT, potrebbe aver deciso di fare propria un’altra tecnologia presa dal mondo delle quattro ruote e ampiamente collaudata nel gruppo Volkswagen. Girano voci secondo cui la 1299 Panigale potrebbe sfoggiare un cambio con sistema a doppia frizione, anche se non è da escludere un'evoluzione del sistema di cambiata elettronica
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Moto
L’influsso di Audi
Mancano pochi giorni all’apertura dell’Esposizione della moto di Milano e le indiscrezioni sulle novità che vedremo si moltiplicano. E se c'è un filo comune tra queste è rappresentato dall'influenza e dai benefici provenienti dalla nuova proprietà Audi di Ducati. Dopo il DVT, il motore Testastretta a fasatura variabile, che dovrebbe equipaggiare la nuova versione della Multistrada, pare che un’altra tecnologia del mondo delle auto stia per approdare in quello delle due ruote. Alcuni "bene informati" infatti sostengono che la nuova 1299 Panigale monterà anche un nuovo tipo di cambio, si vocifera addirittura di un doppia frizione, sistema "di casa" nel gruppo Volkswagen, anche se sembra più probabile che si tratti di una versione avanzata del sistema Quick Shift di Ducati (DQS), che offre già cambi senza frizione in accelerazione che potrebbe ora permettere anche la scalata senza frizione, anche se le solite fonti parlano anche della possibilità di cambiare marcia azionando dei comandi al manubrio (e allora si ritornerebbe all'ipotesi doppia frizione). Della nuova 1299, inoltre, si sa che sarà con motore maggiorato “solo” nella versione base e nell’intermedia S, mentre la R, punto di partenza per la realizzazione della moto destinata al campionato SBK, manterrà la cilindrata 1199 come previsto dal regolamento delle derivate di serie. Sembra essere certo che la nuova 1299 sarà profondamente rivista: il motore con l'iniezione di cm3 dovrebbe superare tranquillamente i 205 CV con conseguenti aggiornamenti di telaio, elettronica e ciclistica e c’è chi giura che verrà rivista anche l’estetica e necessariamente anche l'elettronica che sarà ancora più spinta. Insomma, Ducati si prepara a rintuzzare l’offensiva che verrà scagliata a breve da Aprilia (nuova RSV4), BMW (in arrivo la nuova S 1000 RR), Yamaha (nuova R1), Honda (RCV 1000 o CBR 1000 RR?) e Kawasaki (la Ninja H2), e lo fa proponendo una versione opportunamente pompata e rivisitata della sua belva rossa.
Mancano pochi giorni all’apertura dell’Esposizione della moto di Milano e le indiscrezioni sulle novità che vedremo si moltiplicano. E se c'è un filo comune tra queste è rappresentato dall'influenza e dai benefici provenienti dalla nuova proprietà Audi di Ducati. Dopo il DVT, il motore Testastretta a fasatura variabile, che dovrebbe equipaggiare la nuova versione della Multistrada, pare che un’altra tecnologia del mondo delle auto stia per approdare in quello delle due ruote. Alcuni "bene informati" infatti sostengono che la nuova 1299 Panigale monterà anche un nuovo tipo di cambio, si vocifera addirittura di un doppia frizione, sistema "di casa" nel gruppo Volkswagen, anche se sembra più probabile che si tratti di una versione avanzata del sistema Quick Shift di Ducati (DQS), che offre già cambi senza frizione in accelerazione che potrebbe ora permettere anche la scalata senza frizione, anche se le solite fonti parlano anche della possibilità di cambiare marcia azionando dei comandi al manubrio (e allora si ritornerebbe all'ipotesi doppia frizione). Della nuova 1299, inoltre, si sa che sarà con motore maggiorato “solo” nella versione base e nell’intermedia S, mentre la R, punto di partenza per la realizzazione della moto destinata al campionato SBK, manterrà la cilindrata 1199 come previsto dal regolamento delle derivate di serie. Sembra essere certo che la nuova 1299 sarà profondamente rivista: il motore con l'iniezione di cm3 dovrebbe superare tranquillamente i 205 CV con conseguenti aggiornamenti di telaio, elettronica e ciclistica e c’è chi giura che verrà rivista anche l’estetica e necessariamente anche l'elettronica che sarà ancora più spinta. Insomma, Ducati si prepara a rintuzzare l’offensiva che verrà scagliata a breve da Aprilia (nuova RSV4), BMW (in arrivo la nuova S 1000 RR), Yamaha (nuova R1), Honda (RCV 1000 o CBR 1000 RR?) e Kawasaki (la Ninja H2), e lo fa proponendo una versione opportunamente pompata e rivisitata della sua belva rossa.
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