MotoGP Ducati 2013, Dovizioso: “Non ho più intenzione di correre in questo modo”
MotoGP News - Ducati, Andrea Dovizioso aveva cominciato nervosamente il week end di Aragon e ha finito col "botto": la sua Desmosedici non va e i problemi sono molti, anche all'interno del team. Mancano chiarezza, proposte e una linea guida per il futuro. Prendere 40 secondi in gara non è bello e il Dovi aspetta che da Borgo Panigale si muova qualcosa...
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Il Dovi furioso
Andrea Dovizioso ci ha messo meno di una stagione a “sbottare” contro la sua Ducati. Le cose non vanno da un bel po' e l'illusione di poter migliorare le prestazioni ha lasciato posto a una sconsolatezza tipica di tutti gli "eredi" di Stoner. Ad Aragon il Dovi ha chiuso ottavo, primo delle Ducati in pista: “Sapevo che l’obiettivo massimo per me era di cercare di stare con Smith, ma purtroppo non ce l’ho fatta. I primi tre quarti di gara sono stati buoni, ho cercato di stringere i denti per rimanere con lui, ma quando siamo arrivati a nove giri dalla fine il grip della gomma dietro ha cominciato a calare e non sono riuscito ad arrivare in fondo assieme a lui. Mi dispiace perché era il mio obiettivo per questa gara. Come avevo già detto venerdì dopo le prove, questa è una pista poco adatta a noi perché il nostro limite è non riuscire a far girare la moto velocemente, mentre qui sarebbe molto importante poterlo fare, e con il calo delle gomme il problema aumenta.” La Desmosedici non va e nessuno riesce a capirne il perché. I problemi sono sempre quelli e ormai affliggono la moto bolognese da più di tre anni, senza che nessuno sia riuscito a porvi rimedio. Al momento la strategia degli uomini in rosso non è chiara e Dovizioso non ne vuole sapere di illudere i tifosi e gli appassionati e ai microfoni Mediaset è andato giù duro: “Tutti sanno che io sono una persona realista e finché non vedo esattamente quella che sarà la situazione del prossimo anno non ho intenzione di sbilanciarmi. A questi livelli, per fare bene è necessario pensare sempre positivo ma io devo anche fare i conti con il mio realismo, che mi vieta di fare promesse che non so se potrò mantenere. La situazione non è chiara e io non mi sento di dire nulla. Per come siamo messi allo stato attuale posso solo dire che io sto facendo di tutto per fare il meglio che si può, ma essere il primo delle Ducati non è il mio obiettivo. Prendere 40 secondi in gara non è bello e io non ho più intenzione di correre in queste condizioni.” Quest'ultima frase, non fosse che c'è un secondo anno di contratto già siglato e sicuro, sembra quasi una minaccia d'addio...
Andrea Dovizioso ci ha messo meno di una stagione a “sbottare” contro la sua Ducati. Le cose non vanno da un bel po' e l'illusione di poter migliorare le prestazioni ha lasciato posto a una sconsolatezza tipica di tutti gli "eredi" di Stoner. Ad Aragon il Dovi ha chiuso ottavo, primo delle Ducati in pista: “Sapevo che l’obiettivo massimo per me era di cercare di stare con Smith, ma purtroppo non ce l’ho fatta. I primi tre quarti di gara sono stati buoni, ho cercato di stringere i denti per rimanere con lui, ma quando siamo arrivati a nove giri dalla fine il grip della gomma dietro ha cominciato a calare e non sono riuscito ad arrivare in fondo assieme a lui. Mi dispiace perché era il mio obiettivo per questa gara. Come avevo già detto venerdì dopo le prove, questa è una pista poco adatta a noi perché il nostro limite è non riuscire a far girare la moto velocemente, mentre qui sarebbe molto importante poterlo fare, e con il calo delle gomme il problema aumenta.” La Desmosedici non va e nessuno riesce a capirne il perché. I problemi sono sempre quelli e ormai affliggono la moto bolognese da più di tre anni, senza che nessuno sia riuscito a porvi rimedio. Al momento la strategia degli uomini in rosso non è chiara e Dovizioso non ne vuole sapere di illudere i tifosi e gli appassionati e ai microfoni Mediaset è andato giù duro: “Tutti sanno che io sono una persona realista e finché non vedo esattamente quella che sarà la situazione del prossimo anno non ho intenzione di sbilanciarmi. A questi livelli, per fare bene è necessario pensare sempre positivo ma io devo anche fare i conti con il mio realismo, che mi vieta di fare promesse che non so se potrò mantenere. La situazione non è chiara e io non mi sento di dire nulla. Per come siamo messi allo stato attuale posso solo dire che io sto facendo di tutto per fare il meglio che si può, ma essere il primo delle Ducati non è il mio obiettivo. Prendere 40 secondi in gara non è bello e io non ho più intenzione di correre in queste condizioni.” Quest'ultima frase, non fosse che c'è un secondo anno di contratto già siglato e sicuro, sembra quasi una minaccia d'addio...
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