Cambio seamless Honda: il brevetto spiega come funziona
Il funzionamento del cambio seamless della MotoGP è uno dei segreti meglio custoditi del reparto corse Honda, ma ora il brevetto, depositato dal reparto corse Honda HRC, è finito in rete. Il documento di 23 pagine spiega il sistema attraverso 33 immagini e dettagliate spiegazioni tecniche
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Notizie dalla rete
Non più un segreto...
Una delle ultime tecnologie sviluppate dai team della MotoGP è il cambio seamless: ormai è diventato “obbligatorio” per sfruttare ogni singolo Nm di coppia erogato dal motore, tant’è che è statoadottato anche dalle ultime arrivate nella classe regina, Aprilia e Suzuki (quest’ultima solo negli ultimi test invernali). La traduzione italiana del termine seamless, “a innesti continui”, rende meglio l’idea: questa tecnologia permette una cambiata istantanea appena il pilota preme sulla leva. La marcia si innesta senza tempi di transizione tra un rapporto e quello successivo. Per quanto riguarda Honda HRC, che nel 2012 ha introdotto in MotoGP questa novità, sappiamo che l’ideatore del cambio seamless della RCV è Shinya Matsumoto, la cui idea è stata presentata all’Ufficio Brevetti nordamericano nel febbraio 2011. Ora è anche possibile trovare il file del brevetto in rete (potete leggerlo qui): un documento di 23 pagine che spiega il complesso funzionamento del sistema seamless Honda. I disegni tecnici con le spiegazioni annesse illustrano tutti i componenti e il loro funzionamento complessivo. I benefici del cambio seamless in MotoGP riguardano soprattutto la continuità di coppia del motore tra un rapporto e l’altro, caratteristica che diminuisce la tendenza all’impennata e alle perdite di aderenza e la velocità di cambiata, che migliora l’accelerazione della moto. Secondo i dati Honda, il cambio seamless ha reso la cambiata più rapida di 12 millisecondi: sommando i circa 30 cambi di marcia che i piloti effettuano ad ogni giro, si ottiene un miglioramento di 360 millesimi al giro, nonché 9 secondi su 25 giri di gara. Niente male per un mondo dove ogni millesimo fa la differenza.
Una delle ultime tecnologie sviluppate dai team della MotoGP è il cambio seamless: ormai è diventato “obbligatorio” per sfruttare ogni singolo Nm di coppia erogato dal motore, tant’è che è statoadottato anche dalle ultime arrivate nella classe regina, Aprilia e Suzuki (quest’ultima solo negli ultimi test invernali). La traduzione italiana del termine seamless, “a innesti continui”, rende meglio l’idea: questa tecnologia permette una cambiata istantanea appena il pilota preme sulla leva. La marcia si innesta senza tempi di transizione tra un rapporto e quello successivo. Per quanto riguarda Honda HRC, che nel 2012 ha introdotto in MotoGP questa novità, sappiamo che l’ideatore del cambio seamless della RCV è Shinya Matsumoto, la cui idea è stata presentata all’Ufficio Brevetti nordamericano nel febbraio 2011. Ora è anche possibile trovare il file del brevetto in rete (potete leggerlo qui): un documento di 23 pagine che spiega il complesso funzionamento del sistema seamless Honda. I disegni tecnici con le spiegazioni annesse illustrano tutti i componenti e il loro funzionamento complessivo. I benefici del cambio seamless in MotoGP riguardano soprattutto la continuità di coppia del motore tra un rapporto e l’altro, caratteristica che diminuisce la tendenza all’impennata e alle perdite di aderenza e la velocità di cambiata, che migliora l’accelerazione della moto. Secondo i dati Honda, il cambio seamless ha reso la cambiata più rapida di 12 millisecondi: sommando i circa 30 cambi di marcia che i piloti effettuano ad ogni giro, si ottiene un miglioramento di 360 millesimi al giro, nonché 9 secondi su 25 giri di gara. Niente male per un mondo dove ogni millesimo fa la differenza.
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