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Allo specchio - Kawasaki ER-6f vs Yamaha XJ6 Diversion F

ER-6f e Diversion F sono facili da guidare, ben fatte e hanno prezzi ragionevoli. Ma l’ABS è optional

Se sono "vestite" vanno bene a tutti

Sono entrambe carenate, divertenti da guidare e adatte a tutti, anche a chi cerca una moto “facile” per iniziare. Le somiglianze però finiscono qui, perché sotto le loro carenature “da viaggio” la ER-6f  e la XJ6 Diversion F nascondono soluzioni tecniche molto diverse. La Kawasaki monta un motore bicilindrico frontemarcia di 649 cm3, mentre la Yamaha monta un classico quattro cilindri di 600 cm3 di derivazione sportiva. Concettualmente più moderna, la Kawasaki è una sport-tourer compatta, ideale per chi fa tanti chilometri: è parca nei consumi, ha un robusto telaio perimetrale in tubi d’acciaio e soluzioni raffinate come il forcellone “a banana” e i dischi a margherita. La Yamaha invece ha un’indole più sportiva (che si paga dal benzinaio), anche se resta un’ottima moto per lunghi viaggi da soli o in coppia. Entrambe sfoggiano la qualità delle giapponesi DOC, con assemblaggi precisi e particolari curati. Allineati i prezzi, la ER-6f costa 7.250 euro, 40 euro in più invece per la Diversion. Difetti? Solo il fatto che l’ABS sia per entrambe un optional (e per giunta caro).


 


Kawasaki ER-6f

Su strada
La ER-6f è una moto snella e compatta, mette subito a proprio ago il pilota per la sua agilità. Allo stesso tempo però si dimostra precisa nell’impostare e mantenere le traiettorie in curva, persino ad andature “sportive”, grazie a telaio e sospensioni ben accordati tra loro. Il motore sorprende per l’erogazione corposa ai bassi e medi regimi. Agli alti invece perde qualcosa nei confronti della rivale, nonostante le buone doti di allungo.  Efficace la frenata, modulabile e mai aggressiva: ma se ci fosse l’ABS.
In autostrada
La piccola Kawasaki è una vera sport-tourer e qui si dimostra a suo agio. Il parabrezza è regolabile su tre posizioni, i consumi sono contenuti e la protezione dall’aria  è buona; solo le gambe risultano un po’ scoperte, ma nulla di grave. Unica nota stonata, le vibrazioni ai regimi medio-alti si sentono parecchio, persino sulle pedane e sulla seduta del passeggero. Buona invece la stabilità in velocità, anche quando si viaggia in due con i bagagli. 
In città
Nessun problema per la ER-6f in città, se la cava benissimo anche nel traffico più intenso. La sella comoda e la posizione di guida rilassante aiutano parecchio, mentre il motore è fluido e regolare anche con un filo di gas: questo permette di ricorrere poco al cambio che è sempre preciso, ma si indurisce nell’uso intenso. Bene le sospensioni, che si sono rivelate confortevoli e capaci di digerire qualunque  strada, comprese quelle piene di buche, sanpietrini e imperfezioni di ogni genere. 


 


Yamaha XJ6 Diversion F

Su strada
Anche la Diversion non è una moto impegnativa e dà subito confidenza, anche ai meno esperti. La sua ciclistica ben equilibrata assicura stabilità in rettilineo, ma anche una notevole precisione e maneggevolezza quando la strada diventa piena di curve. Il motore, nonostante sia un quattro cilindri, è molto elastico: si gira in sesta a 1000 giri senza alcun problema, con una spinta soddisfacente ai medi e un buon allungo. Ci è piaciuta la frenata, più potente rispetto a quella della ER-6F... ma sempre senza ABS.
In autostrada
Anche in questo caso nulla da dire: la posizione di guida comoda e la protezione della carena invogliano a macinare chilometri in tutto relax. Inoltre il motore della Yamaha vibra poco, sicuramente meno del bicilindrico Kawasaki: un vantaggio per il comfort di marcia. Unica “pecca”, la rapportatura del cambio piuttosto corta che se in montagna è un pregio, in autostrada obbliga a viaggiare sempre a regimi elevati, penalizzando i consumi che risultano così più elevati della Kawasaki. 
In città
Malgrado il raggio di sterzo non sia dei migliori, la Diversion è facile da guidare anche in città, grazie alle dimensioni compatte e al peso contenuto. Bene il motore: per essere un “quattro in linea” è abbastanza pieno persino ai bassi, con un’erogazione fluida e precisa. Anche cambio e frizione sono a punto, le marce si innestano rapide e precise. Poco accordate invece le sospensioni: la forcella (fin troppo morbida per la guida sportiva) assorbe ogni ostacolo a differenza del mono che è molto rigido sulle buche.


 


I nostri rilevamenti

 ER-6FXJ6 Diversion
Vel. Max207,2206,2
Accelerazione  
0-400 metri12,913,0
0-1000 metri24,424,5
0-100 km/h4,44,5
Ripresa da 50 km/h  
400 metri13,714,0
1000 metri25,626,2
Potenza max  
CV/kW65,7/4970/52,2
Giri87009800
Coppia max  
Nm/kgm60/65,757,2/5,8
Giri71008200
Frenata  
Da 100 km/h40,839,8
Consumi  
Autostrada19,714,6
Extraurbano17,122,3
90 km/h22,217,0
120 km/h20,615,3
Al massimo10,511,8
Autonomia  
120 km/h329,9268
Al massimo168,6207
Prezzo euro7.2507.290


 

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topomoto
Lun, 01/07/2013 - 10:19
Sono davvero due belle moto
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pablox1
Lun, 01/07/2013 - 10:24
sono praticamente equivalenti... rimane una questione di gusti.
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Brutale
Lun, 01/07/2013 - 10:28
Sempre Japp ....pesanti e senza un anima ribelle !!!
Io li vedo così queste moto, come auto, ovvero dei mezzi di trasporto.. per carità ottime moto un po' tutto fare, pero' io quando guardo la mia moto sento bruciare dentro la voglia di usarla... è un'amore.. ma con queste?? O.O tristezza...
secondo me l'anima ribelle è del rider non della moto…
Verissimo ma se sia il rider che la moto sono anime ribelli ...allora tutto è perfetto !!! MV AGUSTA FOR EVER !!!!
XXXYYY
Lun, 01/07/2013 - 11:16
due moto "elettrodomestici" ma con un senso. A "pelle" mi piace più la Yamaha...