MotoGP 2018, intervista Alex Rins: “Da Iannone ho imparato ad andare veloce subito”
MotoGP news – Pilota Suzuki dal 2017, Alex Rins ha dimostrato il suo grande talento in questo 2018 appena concluso, conquistando ben cinque podi. Alla festa di Natale di Nolan abbiamo potuto chiacchierare con lo spagnolo che ha parlato del suo rapporto con Suzuki, di Iannone e di cosa gli manca per vincere
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MotoGP
La punta di Suzuki
Vice-campione del mondo di Moto3 del 2013, Alex Rins è approdato nel 2017 in MotoGP ma è stato subito rallentato da un infortunio. Che lo spagnolo avesse le carte in regola per stare nella categoria regina, però, l’ha dimostrato appena ha potuto e il 2018 l’ha archiviato con ben cinque podi, tra cui tre secondi posti (Olanda, Malesia e Valencia). Alla festa di Natale della Nolan, produttore di caschi bergamasco, la nostra Serena Zunino ha potuto intervistarlo in esclusiva e fare con lui un bilancio di questo 2018, parlando anche delle aspettative del 2019 e del rapporto che lo lega a Suzuki.
La stagione 2018 si è conclusa positivamente, andando a podio nelle ultime due gare.
Il bilancio è molto buono. Abbiamo fatto tanta esperienza e abbiamo sviluppato molto la moto. questo è positivo.
Nel 2018 sei salito sul podio ben cinque volte, te l’aspettavi?
No, non me l’aspettavo. Pensavo di fare qualche podio sì, ma senza essere così regolare. Sono contento perché riuscirci non è facile. Abbiamo una bella moto, con una potenza molto buona.
Cosa ti è mancato per la vittoria?
Penso che sia necessario migliorare un po’ in diversi aspetti. Dobbiamo migliorare qualcosa nell’area del motore, nel telaio, nella staccata, ma veramente abbiamo fatto un bel passo avanti rispetto alla scorsa stagione.
Il tuo stile di guida si è anche adeguato bene alla MotoGP…
Ho imparato tanto in questi due anni, ma soprattutto quest’anno in pista facendo le gare con il gruppo di testa. Quando gareggi con gli altri piloti, quello è il momento in cui migliori maggiormente, questo ti permette di vedere tante cose.
Dal 2019 Iannone non sarà più il tuo compagno di squadra, cos’hai imparato da lui?
Ho imparato ad andare veloce. È un pilota con grande talento e in poco tempo, praticamente due giri, riusciva subito a ottenere il tempo veloce. Questo è incredibile. Mi ha fatto imparare tanto e mi ha portato a stare lì davanti. Alla fine il primo pilota che vuoi battere è il tuo compagno di squadra e con lui la rivalità è sempre stata alta.
Dal prossimo anno arriva Joan Mir e il tuo ruolo all’interno del team cambierà, sarai tu la prima guida.
Sì, ma penso che già in questo 2017 ho preso un po’ la mia direzione, sempre lavorando sulla moto, pensando alla messa a punto e allo sviluppo. Chiaro che con Andrea era meglio, perché Mir arriva senza esperienza, ma mi aspetto che vada veloce subito.
Cosa ti aspetti da questo 2019?
Mi aspetto di andare forte, imparare tanto e sviluppare tanto la moto per centrare l’obiettivo della vittoria. In questo 2018 è mancato il primo posto e vediamo di poter lavorare sodo quest’inverno per arrivare a essere forti nella prossima stagione. Mi aspetto di vincere.
Siamo qui in Nolan, come è il rapporto con loro?
Mi trovo molto bene, è come una famiglia. Questa è la mia prima volta qui in sede, nonostante indossi questo casco già da due anni. Abbiamo un bel rapporto, ed è molto importante. L’anno scorso usavo un altro modello, e nel 2018 ne hanno sviluppato uno ancora migliore. Si vede che è una marca forte e che hanno voglia di migliorare.
Cosa vuol dire per te essere un pilota ufficiale di MotoGP?
Devo ringraziare Suzuki per aver avuto fiducia nelle mie capacità. È importante, vedono che sono un pilota forte, nonostante il 2017 sia stata un’annata difficile per l’infortunio alla mano che mi ha fatto saltare cinque gare. All’inizio di questa stagione abbiamo rinnovato per due stagioni ed è stato molto importante per me.
Cosa ti ha detto il team manager Davide Brivio di questo 2018?
Era molto molto contento della stagione in generale, io ho fatto cinque podi e Andrea quattro. È stato un buon anno e tutta la squadra era contentissima. È già carico per il 2019, non vediamo l’ora di iniziare.
Vice-campione del mondo di Moto3 del 2013, Alex Rins è approdato nel 2017 in MotoGP ma è stato subito rallentato da un infortunio. Che lo spagnolo avesse le carte in regola per stare nella categoria regina, però, l’ha dimostrato appena ha potuto e il 2018 l’ha archiviato con ben cinque podi, tra cui tre secondi posti (Olanda, Malesia e Valencia). Alla festa di Natale della Nolan, produttore di caschi bergamasco, la nostra Serena Zunino ha potuto intervistarlo in esclusiva e fare con lui un bilancio di questo 2018, parlando anche delle aspettative del 2019 e del rapporto che lo lega a Suzuki.
La stagione 2018 si è conclusa positivamente, andando a podio nelle ultime due gare.
Il bilancio è molto buono. Abbiamo fatto tanta esperienza e abbiamo sviluppato molto la moto. questo è positivo.
Nel 2018 sei salito sul podio ben cinque volte, te l’aspettavi?
No, non me l’aspettavo. Pensavo di fare qualche podio sì, ma senza essere così regolare. Sono contento perché riuscirci non è facile. Abbiamo una bella moto, con una potenza molto buona.
Cosa ti è mancato per la vittoria?
Penso che sia necessario migliorare un po’ in diversi aspetti. Dobbiamo migliorare qualcosa nell’area del motore, nel telaio, nella staccata, ma veramente abbiamo fatto un bel passo avanti rispetto alla scorsa stagione.
Il tuo stile di guida si è anche adeguato bene alla MotoGP…
Ho imparato tanto in questi due anni, ma soprattutto quest’anno in pista facendo le gare con il gruppo di testa. Quando gareggi con gli altri piloti, quello è il momento in cui migliori maggiormente, questo ti permette di vedere tante cose.
Dal 2019 Iannone non sarà più il tuo compagno di squadra, cos’hai imparato da lui?
Ho imparato ad andare veloce. È un pilota con grande talento e in poco tempo, praticamente due giri, riusciva subito a ottenere il tempo veloce. Questo è incredibile. Mi ha fatto imparare tanto e mi ha portato a stare lì davanti. Alla fine il primo pilota che vuoi battere è il tuo compagno di squadra e con lui la rivalità è sempre stata alta.
Dal prossimo anno arriva Joan Mir e il tuo ruolo all’interno del team cambierà, sarai tu la prima guida.
Sì, ma penso che già in questo 2017 ho preso un po’ la mia direzione, sempre lavorando sulla moto, pensando alla messa a punto e allo sviluppo. Chiaro che con Andrea era meglio, perché Mir arriva senza esperienza, ma mi aspetto che vada veloce subito.
Cosa ti aspetti da questo 2019?
Mi aspetto di andare forte, imparare tanto e sviluppare tanto la moto per centrare l’obiettivo della vittoria. In questo 2018 è mancato il primo posto e vediamo di poter lavorare sodo quest’inverno per arrivare a essere forti nella prossima stagione. Mi aspetto di vincere.
Siamo qui in Nolan, come è il rapporto con loro?
Mi trovo molto bene, è come una famiglia. Questa è la mia prima volta qui in sede, nonostante indossi questo casco già da due anni. Abbiamo un bel rapporto, ed è molto importante. L’anno scorso usavo un altro modello, e nel 2018 ne hanno sviluppato uno ancora migliore. Si vede che è una marca forte e che hanno voglia di migliorare.
Cosa vuol dire per te essere un pilota ufficiale di MotoGP?
Devo ringraziare Suzuki per aver avuto fiducia nelle mie capacità. È importante, vedono che sono un pilota forte, nonostante il 2017 sia stata un’annata difficile per l’infortunio alla mano che mi ha fatto saltare cinque gare. All’inizio di questa stagione abbiamo rinnovato per due stagioni ed è stato molto importante per me.
Cosa ti ha detto il team manager Davide Brivio di questo 2018?
Era molto molto contento della stagione in generale, io ho fatto cinque podi e Andrea quattro. È stato un buon anno e tutta la squadra era contentissima. È già carico per il 2019, non vediamo l’ora di iniziare.
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