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MotoGP 2017, Schwantz su Iannone: “Sembra volere una Suzuki che si comporti come una Ducati”

MotoGP news – Il matrimonio tra Andrea Iannone e Suzuki non sembra proprio voler decollare e a "rincarare la dose" ci ha pensato anche Kevin Schwantz, ex iridato proprio con la casa di Hamamatsu che ha puntato il dito contro il pilota di Vasto. L’americano ci è andato giù pesante e ha ammesso: “Qualcuno dovrebbe dire a Iannone di fare il suo lavoro”
Schwantz contro Iannone
La stagione di Andrea Iannone con Suzuki è particolarmente in salita, considerando che dopo le prime nove gare l’italiano è solo 16esimo in classifica, che ha concluso la gara anzitempo in Germania e che il suo miglior risultato stagionale è il settimo posto ad Austin. A parlare della delicata situazione è stato Kevin Schwantz, iridato proprio con la casa di Hamamatsu nel 1993, che alla Gazzetta dello Sport ha dichiarato: “Non so esattamente cosa stia succedendo nella squadra, non sono stato loro abbastanza vicino, ma so per esperienza che se le cose non vanno bene, c’è solo un modo per uscirne, ed è lavorare. Devi provare, provare e provare, devi fare più di tutti gli altri per cercare di recuperare. In ogni caso, non credo che la moto sia così inferiore alle avversarie, c’è Iannone che si è perso, perché sembra volere una Suzuki che si comporti come la Ducati, ma questa moto non sarà mai una Ducati e invece dovrebbe provare a sfruttarne i punti di forza. Parlando con lui, sembra che la moto non abbia nessun punto di forza, ma questa è semmai un'evoluzione della moto con la quale Maverick ha corso la scorsa stagione. Guarda le altre moto, la Yamaha all’inizio della stagione sembrava in crescita e poi è sembrata un po’ calare, la Honda è più o meno allo stesso livello del 2016, la Ducati mi sembra un po’ più consistente. Di conseguenza, noi dovremmo essere ancora lì a giocarci qualche podio, non finire le due sessioni di venerdì all’ultimo posto”. L’americano non ci va leggero e ha colpevolizzato Iannone: “Lo sapete quanto è duro essere ultimi? È inconcepibile quello che sta succedendo. E non puoi gettare la colpa su Rins, che è un debuttante, si è infortunato e si sente ancora un po’ fragile. Ma uno come Iannone, con l’esperienza e quello che ha fatto in passato, dovrebbe essere lì a lavorare, fare più giri di tutti nelle prove. Nelle prove sull’asciutto non ha fatto 30 giri come invece Marquez. Perché? Dovrebbe star fuori e girare, girare e girare, poi rientrare e parlare con gli ingegneri e dire come funziona la moto. Se lo ascolti parlare lo senti dire che la moto non frena, non gira, non va. Non capisco l’italiano e forse è un bene, ma il suo linguaggio del corpo è quanto più di negativo ci possa essere”. Iannone ha ammesso di non riuscire a rischiare su una moto che non è la sua, ma Schwantz non lo giustifica affatto, anzi: “Allora dovrebbe andare a giocare con i go-kart. Fai un lavoro che migliaia di persone sognano, hai una Casa ufficiale, hai decine di ingegneri che lavorano per te e che sono pronti a fare tutto quello che chiedi loro, se solo quel che dici avesse senso e dessi loro una direzione. Per me è una situazione triste, perché tutti sanno che questa non è una moto da 20° posto. Io spero che presto Rins recuperi e ritrovi la fiducia nella moto, e che dopo la pausa estiva possa diventare quel ragazzo veloce che è stato prima Maverick. Voglio vedere quale sia il suo potenziale. Ma qualcuno dovrebbe dire a Iannone di fare il suo lavoro. Che a volte è duro”. L’americano ha infine concluso dicendo: “Immagino che soffra a stare seduto nel box e vedere le Ducati fare quei risultati ma non dovrebbe dimenticarsi che lo hanno licenziato, quindi provi a sfruttare questa opportunità di fare il massimo con quello che ha ora. I giapponesi sono fin troppo educati, i tecnici alla fine della gara si scusano per il risultato, ma dovrebbe essere lui a scusarsi piuttosto. Mi piacerebbe dirgli quello che io e tutti vediamo, ma probabilmente non gli piacerebbe sentirselo dire”.
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