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MotoGP 2016, intervista esclusiva a Davide Brivio: “Grande fiducia nel futuro di Suzuki”

MotoGP news - Con Maverick Vinales, Suzuki è tornata sul gradino più alto del podio a Silverstone, e proprio di questo abbiamo parlato con il team manager Davide Brivio, a capo del progetto sportivo della casa di Hamamatsu. L'italiano che affronterà presto la separazione dal talentuoso Vinales, ha parlato di Aleix Espargaro e della nuova coppia che arriverà a partire dall'anno prossimo: il debuttante Alex Rins e Andrea Iannone, di cui ha detto: "È maturo per affrontare la nostra sfida"
Prima che si svolgesse il Gran Premio d'Aragon, la nostra Serena Zunino ha intervistato il team manager Suzuki Davide Brivio, che in questa stagione 2016 si sta togliendo varie soddisfazioni, una su tutte la vittoria di Silverstone. Autore di questo grande successo è stato Maverick Vinales ultimamente è maturato a tal punto da stare costantemente con i protagonisti. Ecco cosa ci ha raccontato l'italiano degli attuali piloti, Vinales e Aleix Espargaro, dei futuri compagni di squadra in Suzuki, Alex Rins e Andrea Iannone, e più in generale della MotoGP di quest'anno.

Ti aspettavi la vittoria di Maverick nel week end del Sachsenring?
No, o meglio prima non ci avevo pensato. Durante il week end le cose stavano andando bene e prima della partenza ci aspettavamo un buon risultato. Personalmente non mi aspettavo di dominare la gara e di vincerla nettamente, non osavo neanche sognarlo! É successo, è stato molto importante, un grande piacere. È stato un bellissimo momento.

Cos'hai pensato quando hai visto Vinales tagliare il traguardo?
Siamo esplosi nei festeggiamenti. Nell'ultimo giro ripercorrevo un po' quello che abbiamo fatto, il progetto, come siamo arrivati fin lì. È stata una grande soddisfazione, sono stato contento anche per tutti i ragazzi che hanno lavorato, e soprattutto per Maverick. È anche molto bello il fatto che siamo riusciti a vincere insieme prima di lasciarci. Sono contento che siamo riusciti a fare qualcosa di importante insieme.

Maverick è sempre più competitivo, da cosna nascono queste prestazioni?
C'è stato un passo in avanti in termini di messa a punto della moto. Siamo riusciti a metterlo più a suo agio, lui è maturato sempre più e poi da Brno siamo riusciti a trovare delle regolazioni che gli permettono di guidare come vuole lui. Indubbiamente la vittoria lo ha reso anche molto più fiducioso, più tranquillo e con meno pressione. È stata un'iniezione di fiducia un po' per tutti, per lui e per la squadra. Ora siamo più consapevoli che si può provare a stare con il gruppo dei migliori, vicino ai primi. Adesso affrontiamo ogni Gran Premio con l'intenzione di provarci, poi ogni gara è una storia a sé.

Parlando della moto, in quali aree siete migliorati?
La moto è migliorata tanto durante l'inverno in termini di prestazione del motore, che era il punto debole dello scorso anno. L'abbiamo tradotto in più cavalli, potenza e abbiamo realizzato il cambio seamless. Tutto questo ha prodotto un miglioramento importante che permette ai piloti di essere più competitivi e di difenderci di più. Adesso stiamo lavorando in ottica 2017, ci stiamo concentrando sul motore. La ciclistica è già buona, proveremo a introdurre qualcosa per migliorare ulteriormente perché stiamo conoscendo sempre di più le gomme Michelin. Proveremo qualche idea che ci permetta di usarle al meglio, magari consumandole meno, generando più grip. Ovviamente non dimentichiamo l'elettronica, è unica ma c'è sempre un grande lavoro di conoscenza, di ricerca di parametri corretti.

Di cosa soffre maggiormente Aleix?
Non soffre di qualcosa di particolare. I suoi weekend sono un pochino più tormentati, magari fa più fatica a trovare la messa a punto giusta, a volte fatica di più sull'anteriore. Ha uno stile di guida diverso rispetto a Maverick, è più aggressivo in ingresso di curva, Maverick è più gentile. Poi ha avuto anche un piccolo infortunio qualche gara fa, che l'ha un pochino rallentato. Mi aspetto da un momento all'altro che migliori sempre di più. Ha il potenziale per avvicinarsi anche lui alle zone alte della classifica.

Sei stato uno di quelli che all'epoca aveva voluto Lorenzo in Yamaha, come compagno di squadra di Valentino, adesso la storia si ripete: porti un altro nuovo talento in grado di dare fastidio a Rossi. Secondo te quali sono le differenze tra Lorenzo e Vinales?
Sono molto diversi. Caratterialmente di sicuro, entrambi timidi ma lo esprimono in maniera differente. Sono entrambi molto talentuosi. Indubbiamente Lorenzo è andato forte da subito, però è arrivato in un team che aveva già una moto competitiva. Quel team, nel 2008, aveva già vinto due volte il mondiale e per due volte l'aveva “perso”, quindi erano quattro anni che si lottava per il mondiale. Maverick è arrivato in MotoGP da debuttante ma con una moto tutta da sviluppare, quindi sicuramente è stato un po' svantaggiato. Quest'anno però, appena la moto è migliorata, è subito balzato nelle posizioni che contano. Indubbiamente hanno entrambi un grande talento. Lorenzo ha una guida molto pulita, lineare, Maverick è più aggressivo. Vedremo, di sicuro Maverick sarà uno di quei piloti che nei prossimi dieci anni sarà lì a giocarsi il titolo.

Come pensi che vivrà questa sfida Valentino?
Penso che per lui non cambi molto. Era abituato ad avere un pilota forte in squadra e ne arriva uno altrettanto forte. Sa come gestire queste situazioni, sa che deve battere prima di tutti il suo compagno di squadra, continuerà a fare il suo lavoro come ha già fatto in tutti questi anni. È abituato.

Dal prossimo anno arriveranno Rins e Iannone, come la vedi?
Siamo molto contenti di averlo con noi, è un pilota molto veloce e penso che se saremo in grado di dargli una moto che a lui piace, potrà portarla nelle zone alte della classifica e ci darà delle soddisfazioni. Dopo Valencia faremo i primi test, cercheremo di capire di cosa ha bisogno, cosa possiamo fare per lui e lo metteremo in condizioni di fare bene, questo è l'obiettivo. Sarà al suo quinto anno di MotoGP, ha esperienza, ha già vinto una gara, ha sempre collezionato diversi podi, direi che è maturo per la nostra sfida. Proveremo a puntare al titolo consapevoli della grande difficoltà che questo comporta.

Quali sono state invece le caratteristiche di Rins che vi hanno colpito?
Anche lui è un grande talento, è sempre stato veloce in tutte le categorie e anche in Moto2 ha saputo vincere al debutto. Forti dell'esperienza di Maverick, abbiamo voluto tentare di replicare un'altra sfida, quella di prendere un pilota debuttante e farlo crescere. Credo sia anche positivo il fatto che Rins troverà Iannone in squadra, sarà un punto di riferimento importante, un target alto da eguagliare, raggiungere, sfidare. Questo credo porterà la squadra a crescere.

Dati i miglioramenti di Maverick è aumentato il dispiacere nel sapere che dall'anno prossimo andrà via?
Ormai l'abbiamo metabolizzato. Non nascondo che all'inizio è stato difficile da accettare: avevamo iniziato insieme, eravamo debuttanti sia noi sia lui e sarebbe stata una bella storia. Capisco la sua scelta, è molto ambizioso, ha scelto una strada “più sicura”, ovvero salire su una moto già competitiva. Siamo stati sfortunati perché il mercato è cominciato molto presto e sia i team sia i piloti hanno fatto le loro scelte sui risultati del 2015. Quella per noi era la stagione del debutto, avevamo una moto che è poi migliorata molto. Ci dispiace perché era un progetto che avevamo iniziato due anni fa, però allo stesso tempo guardo con grande fiducia al futuro.

Pronostico stagionale in MotoGP?
Marquez ha un grandissimo vantaggio, difficile che lo sprechi, però finché la matematica non esclude niente, vale la pena lottare. Valentino lo vedo come lo sfidante più concreto, è giusto che provi e stia sempre in agguato. A volte i campionati ci hanno regalato degli esiti molto incerti.
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